venerdì 29 aprile 2011

APPLE RISPONDE SULLA MAPPATURA DELL' IPHONE 4

Apple desidera rispondere alle varie domande che ci sono state poste di recente in merito alla raccolta e all’utilizzo delle informazioni sulla posizione geografiche da parte dei nostri dispositivi.

1. Perché Apple rintraccia la posizione geografica del mio iPhone?
Apple non rintraccia la posizione geografica degli iPhone. Non l’ha mai fatto e non prevede di farlo in futuro.

2. Allora perché sono tutti preoccupati da questa cosa?
Poter fornire agli utenti mobili informazioni accurate e rapide sulla posizione geografica proteggendone al contempo la sicurezza e la privacy ha sollevato non poche questioni di natura tecnica alquanto complesse, difficili da spiegare in poche parole. Gli utenti sono confusi, in parte perché ad oggi i creatori di questa nuova tecnologia (Apple inclusa) non hanno fornito spiegazioni esaustive su queste questioni.

3. Perché l’iPhone registra la mia posizione?
iPhone non registra la posizione dell’utente. Il dispositivo mantiene un database di hot-spot Wi-Fi e ripetitori cellulari attorno alla posizione geografica dell’utente (alcuni dei quali possono trovarsi persino a più di 150 chilometri dall’iPhone) per consentire un calcolo rapido e preciso della posizione, quando richiesto. Il calcolo della posizione di un cellulare usando unicamente i dati satellitari (GPS) può richiedere diversi minuti. iPhone è in grado di ridurre il tempo necessario a una manciata di secondi usando i dati degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari per trovare rapidamente i satelliti GPS, e può persino triangolare la propria posizione usando soltanto i dati degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori quando il GPS non è disponibile (per esempio all’interno di un edificio o ai piani interrati). Questi calcoli vengono eseguiti in tempo reale sull’iPhone usando un database ''crowd-sourced'd' di dati degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari generato da decine di milioni di iPhone che inviano ad Apple la posizione geotaggata di hot-spot e ripetitori nelle vicinanze in forma anonima e criptata.

4. Questo database 'crowd-sourced' è archiviato sull’iPhone?
L’intero database 'crowd-sourced' è troppo grande per essere archiviato su un iPhone, quindi scarichiamo un adeguato sottoinsieme (cache) su ciascun dispositivo. Questa cache è protetta ma non criptata, e ne viene eseguito il backup in iTunes ogni volta che si esegue il backup dell’iPhone. Il backup può essere criptato o meno, a seconda delle impostazioni utente definite in iTunes. I dati geografici che si trovano sull’iPhone non rappresentano la posizione passata o attuale dell’iPhone stesso, ma piuttosto la posizione dei vari hot-spot Wi-Fi e ripetitori cellulari nelle vicinanze del dispositivo, entro un raggio d’azione che può persino superare i 150 chilometri di distanza dall’iPhone. Tramite un aggiornamento software disponibile a breve intendiamo bloccare il backup di questa cache (vedi di seguito la sezione sull’aggiornamento software).

5. Apple può individuare la mia posizione in base ai miei dati geotaggati su hot-spot Wi-Fi e ripetitori cellulari?
No. Questi dati vengono inviati ad Apple in forma anonima e criptata. Non possiamo pertanto identificarne la fonte.

6. Sono stati identificati dati geografici archiviati sull’iPhone risalenti fino a un anno prima. Perché il mio iPhone ha bisogno di così tanti dati per aiutarmi a trovare la mia posizione attuale?
Questi dati non sono i dati geografici dell’iPhone bensì un sottoinsieme (cache) del database 'crowd-sourced' di dati degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari, scaricato da Apple sull’iPhone per permettere un calcolo rapido e preciso della posizione. Il motivo per cui l’iPhone memorizza così tanti dati è imputabile a un bug che abbiamo individuato e prevediamo di risolvere a breve (cfr. sezione sull’aggiornamento software). Riteniamo che siano sufficienti non più di sette giorni di dati da memorizzare sull’iPhone.

7. Perché quando disattivo i Servizi di localizzazione il mio iPhone a volte continua ad aggiornare i dati degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari dal database 'crowd-sourced' di Apple?
Non dovrebbe farlo. Si tratta di un bug che prevediamo di risolvere a breve (vedi di seguito la sezione sull’aggiornamento software).

8. Quali altri dati geografici raccoglie Apple dall’iPhone oltre ai dati 'crowd-sourced' degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari?
Apple sta attualmente raccogliendo dati sul traffico in forma anonima per sviluppare un database 'crowd-sourced' specifico al fine di fornire agli utenti iPhone un migliore servizio sul traffico entro i prossimi due anni.

9. Apple attualmente fornisce i dati raccolti dagli iPhone a soggetti di terze parti?
Forniamo agli sviluppatori di terze parti i log di crash ricevuti in forma anonima dagli utenti che hanno dato il proprio consenso, per aiutare il debug delle applicazioni. Il nostro sistema di pubblicità iAd può avvalersi delle informazioni geografiche per il targeting degli spot. I dati geografici non vengono condivisi con altri soggetti di terze parti o inserzionisti a meno che l’utente non fornisca il proprio esplicito consenso alla raccolta da parte dell’inserzionista dei dati sulla sua posizione attuale (per esempio per richiedere l’individuazione del negozio più vicino all’utente).

10. Apple ritiene che la sicurezza e la privacy delle informazioni personali siano importanti?
Sì, ne siamo fermamente convinti. Per esempio, iPhone è stato il primo dispositivo a chiedere l’autorizzazione dell’utente per ciascuna app che richieda l’uso dei dati geografici. Apple continuerà a rivestire un ruolo di leadership nel rafforzamento della tutela della sicurezza e della privacy delle informazioni personali.
Aggiornamento software
Entro le prossime settimane, Apple presenterà un aggiornamento software iOS gratuito che:
  • ridurrà le dimensioni del database 'crowd-sourced' degli hot-spot Wi-Fi e dei ripetitori cellulari memorizzato come cache sull’iPhone;
  • bloccherà il backup di questa cache;
  • cancellerà completamente questa cache quando i Servizi di localizzazione vengono disattivati.
Nella prossima release di iOS, la cache verrà inoltre criptata sull’iPhone.

FONTE: SITO APPLE ITALIA - UFFICIO STAMPA

giovedì 28 aprile 2011

VITA LIQUIDA - CAPITOLO 2

Continuano le riflessioni del Dott. Vincenzi sull' opera del Prof. Bauman.

Seconda Puntata:

Situazione 1 : progresso della tecnologia
Il progresso della tecnologia non è mai stato così veloce come oggi. Nel campo dell'informatica, poi, possiamo essere sicuri che quello che compriamo oggi (hardware o software) diventerà presto vecchio, se non è vecchio già nel momento dell'acquisto. Per quel che riguarda i computers, è attuale e moderno quello che viene inventato oggi in California o in Giappone. L'ultima novità, che abbiamo appena comperato in Italia, è già vecchia di almeno sei mesi, che sono più o meno il tempo necessario per la produzione e la distribuzione.

Situazione 2 : contraddizioni sociali e globalizzazione
Grosse contraddizioni vengono assorbite senza farci troppo caso: le persone che vivono a livello europeo, nordamericano, giapponese, con tutti gli agi, le comodità e le modernità, rappresentano circa l'otto per cento della popolazione mondiale, ma detengono più del settanta per cento delle risorse economiche e produttive del mondo.
E' stato calcolato che, se tutti vivessero allo standard americano o europeo, ci vorrebbero tre pianeti come la Terra per produrre le risorse necessarie.
Per gli americani, europei e giapponesi, che se lo possono permettere, il mondo di oggi offre possibilità di godimento sconosciute o impossibili fino a cinquant’anni fa.
Possiamo passare da un aereo all’altro, girare tutto il mondo e assaporarne il meglio.  Possiamo violare il tempo e inseguire l’estate, volando ai Tropici in dicembre. Guidiamo macchine sempre più potenti e veloci, in strade con limiti di velocità sempre più bassi. La globalizzazione porta sulla nostra tavola cibi che provengono da continenti diversi. Ascoltiamo la musica di un paese lontano, leggiamo storie scritte da chi vive a decine di migliaia di chilometri da noi. Internet ha aperto, nel bene e nel male, la nostra porta di casa a tutto il mondo. 

GIOCATTOLI PIU' SICURI , ENTRA IN VIGORE IL DL N°54

Ottime notizie per i piccoli consumatori: presto in commercio ci saranno meno giocattoli pericolosi o contraffatti. Il 12 maggio 2011, infatti, entra in vigore il decreto legge n.54 dell'11 aprile 2011, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che attua la Direttiva Europea 2009/48/CE che tutela l'incolumità dei  consumatori e il commercio del settore.
Il fenomeno dei giocattoli pericolosi o contraffatti è in costante crescita in tutta Europa. Soltanto in Italia, nel 2010 la Guardia di Finanza ha sequestrato ben 8,8 milioni di giocattoli pericolosi (+55,8% rispetto al 2009) e 10,3 milioni di giocattoli contraffatti (-7,6% in confronto allo scorso anno). E nei primi 2 mesi del 2011 sono stati sequestrati già oltre 2,17 milioni di giocattoli pericolosi e più di 745.000 giocattoli contraffatti.
Il decreto legge definisce, finalmente, il concetto di giocattoli ("prodotti progettati o destinati, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni"), ed indica esplicitamente alcune tipologie di prodotti che non possono essere considerati giocattoli e che vanno esclusi dalla categoria. Particolare attenzione è posta sulle sostanze chimiche utilizzate e alla prevenzione del rischio di asfissia.
Il produttore ha una maggiore responsabilità ed è previsto un sistema di controlli che coinvolge anche i rivenditori, i quali devono contribuire alla creazione e conservazione di un sistema di dati che consentano di identificare il giocattolo in tutti i suoi passaggi. Queste misure servono a contrastare la contraffazione del marchio CE; i prodotti privi del marchio potranno essere presentati solo all'interno di fiere ed esposizioni, con chiara indicazione della mancanza di conformità.
E c'è un'altra novità: il ruolo riconosciuto ad Accredia, l'Organismo nazionale italiano di accreditamento, che viene incaricato dell'attività di vigilanza degli Organismi di valutazione che operano nell'ambito delle attività propedeutiche alla marcatura CE dei giocattoli da parte dei produttori. Il Ministero dello Sviluppo Economico si occupa poi della successiva "notifica" alla Comunità Europea.
Federico Grazioli, Presidente di Accredia, ha commentato: "La nuova disciplina adegua l'impianto normativo comunitario al progresso tecnologico di questa tipologia di prodotti, prevedendo sia l'aggiornamento sia l'adozione di nuovi requisiti essenziali in materia di sicurezza. Nel suo ruolo di valutatore degli organismi - conclude il Presidente - Accredia, anche in questo ambito, offrirà al mercato e ai consumatori massime garanzie di indipendenza, imparzialità e competenza degli stessi, garantendo la massima tutela di un fascia particolarmente esposta di consumatori e contribuendo al miglioramento della competitività delle aziende".

FONTE: GAZZETTA UFFICIALE

mercoledì 27 aprile 2011

77 MILIONI DI ACCOUNTS SONY PLAYSTATION NETWORK COMPROMESSI


Con un comunicato ufficiale la Sony Computer ha dovuto ammettere che vi sono stati problemi di sicurezza dati per gli utilizzatori del PSN (Playstation Sony Network) dovuti ad intrusioni di "hackers"
Di seguito il comunicato ufficiale Sony che "minimizza" il tutto:

"Stimato Cliente PlayStation Network/Qriocity:

Abbiamo scoperto che tra il 17 e il 19 Aprile 2011, alcune informazioni relative agli account di utenti di servizi PlayStation Network e Qriocity sono state compromesse in relazione a intrusioni illegali e non autorizzate nel nostro sistema. Di conseguenza a quanto riscontrato Finora, abbiamo:
 

1) Temporaneamente disattivato i servizi PlayStation Network e Qriocity;
2) Ingaggiato una competente agenzia esterna per la sicurezza, per condurre una completa ed estesa indagine su quanto accaduto;
3) Tempestivamente preso misure per migliorare la sicurezza e rafforzare l’infrastruttura del nostro network, ricostruendo l’intero sistema per fornire una maggiore protezione dei vostri dati personali.


Apprezziamo la vostra pazienza e buona volontà mentre lavoriamo intensivamente per risolvere questi problemi.

Mentre indaghiamo sui dettagli di questo incidente, riteniamo che un soggetto non autorizzato abbia ottenuto le seguenti informazioni da voi fornite in precedenza: nome, indirizzo (città, stato/provincia, codice postale), nazione, indirizzo email, data di nascita, password, login e online ID di PSN/portatile. Inoltre è possibile che i dati del vostro profilo siano stati rilevati, inclusi la cronologia degli acquisti e l’indirizzo di addebito (città, stato/provincia, codice postale).  Se avete autorizzato un sub-account per un vostro familiare, vi informiamo che gli stessi dati relativi possono essere stati rilevati. Nonostante non ci sia prova che i dati della vostra carta di credito siano stati presi in questa circostanza, non possiamo escludere tale possibilita’. Se avete fornito i dati della vostra carta di credito tramite PlayStation Network o Qriocity,  per sicurezza vi informiamo che il numero della vostra carta di credito (escluso il codice di sicurezza) e la data di scadenza possono essere stati rilevati.

Per la vostra sicurezza, vi invitiamo a essere particolarmente vigili nei confronti di truffe via email, telefono, e posta cartacea che chiedano informazioni personali o dati sensibili. Sony non vi contatterà in nessun modo, incluso via email, chiedendovi il numero di carta di credito, numero di previdenza sociale, o altri simili dati o informazioni che siano personalmente identificabili con voi.Quando i servizi PlayStation Network e Qriocity saranno nuovamente operativi del tutto, vi raccomandiamo inoltre ad accedervi per modificare le vostre password.

Per proteggervi contro possibili furti di dati personali o danni finanziari, vi incoraggiamo a rimanere vigili per controllare lo stato dei vostri account e monitorare i movimenti del vostro credito.

Vi ringraziamo della vostra pazienza mentre completiamo le indagini su questo incidente, e ci dispiace per ogni inconveniente causato. I nostri team stanno lavorando senza sosta a questo proposito, e ogni servizio tornerà disponibile il più presto possibile. Sony tratta la protezione delle informazioni molto seriamente e continuerà a lavorare per garantire che ulteriori misure vengano prese al fine di proteggere informazioni relative all’identificazione personale. Fornire servizi di intrattenimento di qualità e nella sicurezza dei nostri clienti è la nostra massima priorità. Siete pregati di contattarci presso www.it.playstation.com/psnoutage in caso abbiate ulteriori domande.

Cordialmente,
Sony Network Entertainment and Sony Computer Entertainment Teams
Sony Network Entertainment Europe Ltd (precedentemente conosciuta come PlayStation Network Europe Ltd) è una subsidiaria di Sony Computer Entertainment Ltd, controller dati per le informazioni personali di PlayStation Network/Qriocity Se vi vengono richieste tali informazioni, potete avere la certezza che non si tratta di Sony. Inoltre, se usate gli stessi nome utente e password per il vostro account dei servizi PlayStation Network o Qriocity e per altri servizi o account a essi non collegati, vi invitiamo fortemente a modificarli"



Purtroppo una volta ancora i dati inseriti nei network sono stati "saccheggiati" da persone non autorizzate per colpa di sottovalutazioni dei CEO sulla fragilità dei sistemi di sicurezza messi in campo.

Andrea Barroccu

martedì 26 aprile 2011

MEDIASET PREMIUM, 200.000€ DI MULTA PER PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA

L’autorita’ Antitrust ha comminato a Rti – Reti Televisive Italiane (gruppo Mediaset), una sanzione da 200.000 euro per pratica commerciale scorretta in relazione alla fatturazione agli abbonati “Easy pay” dei canoni per l’abbonamento “Mediaset Premium” anche dopo che gli abbonati avevano esercitato il diritto di recesso dal contratto. La decisione dell’authority, si legge nel testo della delibera, prende avvio da numerose segnalazioni pervenute nel periodo dicembre 2009-febbraio 2011. Il procedimento dell’Antitrust ha avuto avvio il 9 dicembre 2010 e si e’ svolto attraverso una serie di comunicazioni con Rti e di accertamenti, al termine dei quali l’Antitrust ha verificato l’esistenza di una pratica di ampia portata circa l’inefficiente gestione delle richieste di recesso da parte dei clienti e la conseguente interruzione della fatturazione ai clienti del servizio Mediaset Premium.

Andrea B.

lunedì 25 aprile 2011

NINTENDO WII 2, PRONTA AL LANCIO NEL 2012

Con una stringata nota a margine della riunione degli investitori NINTENDO CO. LTD ha ufficialmente annunciato l' uscita della seconda generazione della Nintendo WII.
Per ora le indiscrezioni attorno al "Project Cafè", così è chiamata in codice la nuova consolle, sono molte: il nuovo hardware dovrebbe essere più potente della Ps3 e della XBOX, con GPU AMD R700 ma in versione migliorata e un processore PowerPC tri-core ma con frequenza di lavoro più veloce di quello in dotazione alla XBOX360.
La consolle inoltre dovrebbe essere dotata di controller con touch-screen e uscite video full-hd a 1080p, inoltre avrebbe il pieno supporto di immagini 3D stereoscopiche e una memoria ram da 512 mb.
La NINTENDO ha annunciato che la presentazione sarà  durante l' E3 Expo a giugno.
Alla NINTENDO sperano di replicare il successo della prima generazione che ha venduto, dal 2006 ad oggi, 86 milioni di unità.


Andrea Barroccu

venerdì 22 aprile 2011

ETICHETTA ENERGETICA PER I FLAT TV: TUTTO DA RIFARE?

L'entrata in vigore dell'etichetta energetica per i flat tv venduti in Europa, stabilita in un primo momento per fine aprile, è stata rimandata al 20 dicembre, secondo le indicazioni della Commissione europea e di Digital Europe che riunisce le industrie europee di elettronica di consumo.
Lo ha dichiarato sabato 16 ad Alicante Reiner Hecker presidente di Gfu, l'associazione tedesca delle industrie di elettronica di consumo, membro di Digital Europe, in occasione della Global Conference di Ifa, l'Internationale Funkausstellung dell'elettronica di consumo che si svolgerà a Berlino dal 2 al 7 settembre e che sarà incentrata proprio sul risparmio energetico.

L'etichettatura energetica ha incontrato, secondo Digital Europe, pesanti problemi tecnici per lo standard di misurazione dei consumi dei tv che essendo sviluppati con due differenti tecnologie, quella dei cristalli liquidi e del plasma, richiedono diverse modalità e procedure. Ma sin dall'inizio e cioè dalla fine del 2009 erano sorti contrasti tra i big giapponesi e coreani sui criteri di valutazione ed etichettatura dei tv al plasma (dove dominano i giapponesi) accusati di avere consumi più alti dei Lcd (con leadership coreana) e di non poter ottenere l'etichetta, accusa risultata infondata.
 "Per noi l'etichetta è necessaria -ha dichiarato Christian Göke, ad della Fiera di Berlino-perché avviene in Europa in anteprima mondiale determinando un forte risparmio energetico come è accaduto per i grandi elettrodomestici". Che il rinvio fosse nell'aria si sapeva già dall'inizio 2011. "Erano subito emersi ostacoli tecnici non risolvibili in pochi mesi-dichiara al Sole 24 Ore Roberto Bedani, direttore generale di Anitec, l'associazione delle industrie dell'It, Tlc e di elettronica di consumo di Anie e Digital Europe-C'è anche un problema di mercato perché i tv al plasma costituiscono una quota molto ridotta delle vendite, per di più i consumi non sono paragonabili con i tv Lcd dello stesso formato. I plasma esistono infatti solo dai 40" in su. E poi non è possibile ignorare che molti monitor per pc possono anche funzionare come tv.

Quale etichetta sarà obbligatoria? L'attuale Energy Star per prodotti da ufficio o quella più severa europea? E dopo l'annuncio della joint-venture di Philips con l'asiatica Tpv alla quale in pratica Philips cede le sue fabbriche di tv e l'uso del marchio, l'Europa non ha più nessun grande produttore. Diventa difficile per la Commissione europea imporre standard rigidi a multinazionali non europee molto potenti…". Quanto all'etichetta questa dovrebbe riportare i dati di consumo in Watt, quelli in kHw per anno e la classe di efficienza energetica dalla A alla G. Un tv di classe A dovrebbe consumare circa 35-40 euro all'anno in meno rispetto a quello di classe G. Ma non è finita perché pare che ogni tre anni verrà aggiunta una classe A in più, ricorrendo alla stessa procedura impiegata in 15 per i grandi elettrodomestici, con la A+ dal 2014, la A++ dal 2017 e la A+++ dal 2020. Come è accaduto per i grandi elettrodomestici che in 10 anni hanno registrato tagli sino al 60% dei consumi, anche per i tv i risparmi sarebbero consistenti poiché nelle case europee il "parco" dei tv è molto alo con una presenza media di 2 apparecchi.

FONTE: IL SOLE 24 ORE

giovedì 21 aprile 2011

I TABLET SI MANGIANO I NOTEBOOK, SECONDO GARTNER

Gartner si è accorta di avere sbagliato i calcoli quando ha rilasciato, a fine 2010, le previsioni per quest'anno (Pc sempre più in difficoltà, minacciati dai tablet). le vendite dei computer non vanno male, vanno malissimo e il trend punta verso il basso, perché oltre ai desktop non si vendono più nemmeno i notebook. Almeno in ambito consumer, dove si registra un "crescente entusiasmo dei consumatori verso le alternative ai notebook, ossia i tablet e altri dispositivi mobili come per esempio gli smartphone, che rallenteranno drasticamente le vendite dei notebook destinati agli ambienti domestici, soprattutto nei mercati maturi ".
Si è arrivati, insomma, in una situazione molto difficile da gestire per i produttori di computer: le vendite dei sistemi da tavolo sono insiddisfacenti da tempo, ora anche i notebook rallentano. Quelli che sono stati il motore propulsore del mercato PC nel corso degli ultimi cinque anni, quando registravano tassi annui di crescita vicini al 40 per cento, secondo Gartner si stabilizzeranno su livelli di crescita annuale del 10 percento nei mercati maturi sia quest'anno, sia negli anni a venire fino al 2015 incluso.
L'unico comparto in cui le vendite dei tradizionali computer portatili non soffriranno è quello professionale, dove i portatili continueranno a registrare crescite a due cifre sia nel 2011 sia nel 2012 (Spesa It 2011 in salita. L’hardware corre). La necessità di rinnovare parchi macchine aziendali obsoleti porterà, infatti, a sostituire i vecchissimi desktop con i notebook, mentre l'atteggiamento positivo verso i tablet PC si paleserà solo nel successivo rinnovo degli equipaggiamenti aziendali.


L'inversione di tendenza dimostrata nel periodo natalizio dai consumatori ha però un impatto pesante sulla produzione di PC a livello mondiale. Alla luce del crollo del settore notebook, infatti, le spedizioni di PC in tutto il mondo nel 2011 saranno pari a 387,8 milioni di unità: un calcolo che corrisponde a un aumento del 10,5 percento rispetto al 2010, contro il 15,9 percento delle precedenti proiezioni della stessa Gartner. La società di analisi ha ritoccato di conseguenza anche le previsioni per il 2012, quando le consegne dei PC dovrebbero scendere ulteriormente, fermandosi a 440,6 milioni di unità, con un magro incremento del 13,6 percento rispetto al 2011, contro il 14,8 percento precedente.

LA PASQUA NEL MONDO: AUGURI

Germania
Sono molte le tradizioni pasquali che accomunano la Germania all'Italia. Il piatto tipico è, per esempio, l'agnello. In casa le finestre vengono decorate con uova, conigli e motivi floreali, ed alcuni rami di alberi primaverili abbelliscono gli interni. Durante le sere miti, prima della domenica, i contadini nelle campagne fanno dei fuochi e bruciano i vecchi rami in segno di rinnovamento. Per i bambini tedeschi il simbolo della Pasqua è un coniglietto, che arriva portando doni. L'animale, però, è dispettoso e nasconde le uova ed i giocattoli per spingere i bimbi a cercarle.

Inghilterra
Secondo un rituale antico a Londra, il giovedì santo, vige l'uso del Royal Maundy Gifts, ricordato nell'abbazia di Westminster, dove vengono donate ai poveri borse di denaro, distribuite dallo stesso sovrano. Il venerdì santo si usa mangiare dolci tradizionali, tra i quali gli hot-cross buns, brioches fatte con cannella e uvetta, su cui è disegnata una croce di glassa di zucchero, per ricordare la passione di Cristo. Si racconta che 200 di questi dolci, fatti da una vedova disperata in attesa del figlio disperso in mare, siano conservati nel pub londinese "Il Figlio della Vedova".

Irlanda
In Irlanda, in diverse occasioni religiose, sono tradizionali lunghe camminate. Nel caso della Pasqua, i fedeli scalano una cima od una collina per recarsi più vicino possibile al cielo: di qui, è possibile assistere alla "danza del sole di Pasqua". Certi dello splendore del sole della domenica pasquale, gli irlandesi attendono sulle alture il sorgere del sole che festeggia la resurrezione di Cristo e, per l'occasione, compie una danza nel cielo. Lo spettacolo è straordinario e, nonostante i proverbiali mutamenti metereologici dell'Irlanda, si realizza - dicono - ogni anno.

Olanda
In Olanda la Pasqua viene celebrata come una festa primaverile. La maggior parte della gente appende alla porta d'entrata della propria abitazione una corona decorativa. Tutta la casa si veste a festa con fiori gialli, mentre in giardino molte uova decorate vengono appese ad un albero. E' tradizione che i bambini trascorrano la domenica mattina a cercare in giardino belle uova sode multicolori, che il coniglietto pasquale ha nascosto. Tra le tradizioni culinarie, il pranzo della festa prevede una specialità dolce: il "Paasbrod", un succulento pane ripieno d'uvetta.

Paesi Scandinavi
In Finlandia, la Pasqua commemora la resurrezione di Cristo, ma celebra anche l'arrivo della primavera. Secondo tradizioni finniche, molto prima di Pasqua i bambini piantano alcune sementi in piccoli vasi che inverdiscono le case. La tradizione vuole che le notti tra il venerdì e la domenica siano infestate da voli di streghe uscite dai loro nascondigli. In Svezia, durante il giorno delle Palme vengono benedetti i gattici (rami di pioppo con gemme che assomigliano alla coda di gatto), mentre nei giorni seguenti i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città.

Paesi Slavi
In Bulgaria, i giorni precedenti la Pasqua sono dedicati alle grandi e speciali pulizie delle case. La domenica di festa, in tavola si portano i "kozunaks" e le uova di gallina colorate (il primo rigorosamente rosso come augurio di buona salute), mentre uova dolci, regali e auguri si scambiano alla mezzanotte del sabato santo. In Polonia, Ungheria e in Cecoslovacchia, durante le feste, i giovani usano scherzare con le ragazze, spruzzandole dell'acqua presa da una sorgente pura. Questo gesto si richiama ad un antico rito di fertilità.



Grecia
In Grecia le campane tacciono fino alla notte di Pasqua, quando ogni chiesa richiama i fedeli suonando a festa. Tutta la comunità si reca in piena notte verso la chiesa, che è tenuta completamente al buio. Ciascuno porta con sé una candela e la accende entrando nella casa del Signore, la tiene in mano durante la celebrazione e la riporta in casa al termine di essa. Dopo giorni di rigoroso digiuno, la domenica si pranza con la "soupa mayeritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello accompagnata da riso alla greca, uova colorate di rosso e pane pasquale.

Spagna
In Spagna, la domenica delle Palme si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme. I fedeli portano in strada rami d'ulivo e palme. I bambini hanno un ruolo speciale nella festa e recano in mano i "palmons": vale a dire rami interi, decorati con rosari di zucchero e dolci. I "palmons" benedetti vengono poi appesi alle porte delle case per proteggere dagli spiriti maligni. Nella cucina della Catalogna si mangia un dolce detto "Mona", decorato con uova di cioccolato, piume ed una piccola figura, rappresentante un personaggio nell'immaginario infantile.


Francia
In Francia le campane di tutte le chiese tacciono dal venerdì santo fino alla domenica, in segno di lutto per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi viene raccontato che le campane sono volate via verso Roma e che la mattina di Pasqua torneranno, veloci, al loro posto. La domenica i bimbi corrono in fretta fuori dalle case per assistere allo spettacolo del volo delle campane, così che tutte le strade sono invase dai piccoli fedeli festanti. Nel frattempo i genitori possono nascondere le uova di cioccolato, per poi farli giocare a trovarle più tardi.

 

YOUTUBE COPYRIGHT SCHOOL

mercoledì 20 aprile 2011

PAGAMENTI CON IL CELLULARE: I CLIENTI SONO PRONTI E LE AZIENDE?

Per il 45% dei consumatori Tech Forward, con il mobile commerce si risparmia tempo e denaro. Cinesi e indiani i più entusiasti (76% e 75%) seguiti dai brasiliani (70%). Usa ed Europa il fanalino di coda (26%) ma in Italia è favorevole il 38%.
 – Un nuovo studio condotto da Accenture rivela che quasi la metà (45%) dei più attivi utenti di dispositivi mobili sarebbe decisamente favorevole alla possibilità di pagare beni e servizi tramite telefono cellulare, nonostante gran parte  degli intervistati (73%) mostri una notevole preoccupazione riguardo a privacy e furti di identità.
Per conoscere le abitudini e la predisposizione dei consumatori rispetto al mobile commerce, Accenture ha intervistato un campione di consumatori tecnologicamente avanzati provenienti da 11 Paesi, i cosiddetti utenti Tech Forward, che utilizzano almeno quattro dispositivi connessi e altrettanti servizi Internet.
Dall’indagine emerge che gli asiatici sono i più entusiasti: complessivamente il 69% ha dichiarato di preferire il telefono cellulare per effettuare la maggior parte dei pagamenti. In particolare guidano la classifica cinesi (76%) e indiani (75%), seguiti da coreani (56%) e giapponesi (47%). Molto favorevoli anche i brasiliani con il 70%. Negli Stati Uniti ed in Europa, solo il 26% degli intervistati ha affermato di preferire il telefono cellulare per la maggior parte dei pagamenti. A sorpresa ben il 38% del campione italiano dichiara di attendere il giorno in cui sarà possibile effettuare la maggior parte dei pagamenti con il cellulare.
Alla domanda riguardante l’eventuale utilizzo del telefono cellulare per effettuare acquisti nei sei mesi precedenti ha risposto affermativamente il 18% del campione, ma anche in questo caso si rileva una notevole predisposizione nei paesi asiatici: quasi la metà (47%) dei consumatori Tech Forward in Cina, seguiti dalla Corea con il 42% e dal Giappone con il 33%, mentre in Europa la percentuale più alta è quella della Germania 10%.
I Tech Forward iniziano inoltre ad adottare i codici a barre o la tecnologia NFC (Near Field Communications) per interagire con il proprio ambiente d’acquisto: in Asia il 38%, in Europa e Stati Uniti il 16% dei consumatori intervistati hanno effettuato durante gli acquisti la scansione del codice a barre di un prodotto al fine di ottenere informazioni aggiuntive. Rispettivamente il 36% e l’11%, ha visualizzato un “biglietto digitale” per accedere a un evento o per imbarcarsi su un volo e di nuovo il 31% contro il 5% ha acquistato un bene o ricevuto un coupon da uno “smart poster” contenente un tag elettronico o un codice a barre.
In generale la maggioranza dei consumatori intervistati (64%) ha indicato la propria disponibilità all’utilizzo di buoni regalo e coupon ricevuti direttamente sul telefono cellulare, il 79% si è detto disponibile a convertire tali coupon alla cassa di un negozio, rispetto al 77% dichiaratosi disponibile a utilizzare coupon da ritagliare da riviste.
Lo studio rivela il desiderio di risparmiare tempo e denaro malgrado le preoccupazioni legate alla sicurezza e alla privacy. Quasi tre quarti del totale degli intervistati (73%) hanno affermato di nutrire preoccupazioni sulla privacy in caso di utilizzo di un telefono cellulare per effettuare pagamenti.  Il 70% ritiene che i pagamenti tramite telefono cellulare incrementino il rischio di frodi e furto d’identità.
A prescindere da queste preoccupazioni, più della metà degli intervistati (59%) si è detta disponibile a ricevere promozioni con buoni sconto in funzione degli acquisti precedenti.  Il 47% degli intervistati si è detto disponibile a ricevere sul proprio cellulare annunci pubblicitari personalizzati nel momento in cui si trova in prossimità del prodotto o del servizio in promozione.  Infine, il 69% ha dichiarato la propria disponibilità a ricevere per contratto annunci pubblicitari sul proprio telefono cellulare, in cambio di una riduzione delle tariffe telefoniche applicate.
Per quanto concerne il tipo di azienda in grado di ricoprire un ruolo significativo nell’offrire ai consumatori la possibilità di effettuare i pagamenti o elaborare i coupon tramite telefono cellulare, la maggior parte degli intervistati ritiene che tale ruolo spetti alle società che emettono le carte di credito (59%), seguite da operatori wireless (54%), aziende software (52%), grandi rivenditori (52%) e produttori di dispositivi (48%).   
Secondo Michele Marrone, Managing Director di Accenture Mobility Operated ServicesNelle economie mature si afferma sempre più il mobile life scenario, un contesto in cui il cliente può soddisfare molteplici esigenze attraverso il cellulare. Per le aziende diventa importante la capacità di offrire servizi avanzati, usufruendo di una piattaforma comune. Affinché questo avvenga in Italia la sfida maggiore sarà creare l’ecosistema adeguato: in questo caso le Telco sono fondamentali come abilitatori, ma tutti gli attori coinvolti - operatori wireless, banche, società che emettono le carte di credito, aziende software, retailer, produttori di cellulari – possono contribuire alla creazione di un sistema virtuoso”.
Metodologia
Il sondaggio online ha coinvolto 1.100 intervistati in 11 Paesi:  Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Corea, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.  Sono stati intervistati consumatori che utilizzano almeno quattro tipi diversi di device connessi e servizi Internet. 


FONTE: ACCENTURE CONSULTING

ASPIRAPOLVERE KIRBY

L' AGCOM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, con Istruttoria N°22231 ha sanzionato con un ammenda di € 5.000 le tre Aziende distributrici porta a porta  dell' Aspirapolvere Kirby per aver enfatizzato caratteristiche del prodotto non veritiere.

La delibera:
http://www.agcm.it/consumatore--delibere/consumatore-sanzioni/open/C12560D000291394/A8256FF8A7B53EF8C1257870003916FF.html

martedì 19 aprile 2011

E COMMERCE AL BIVIO FINALE???

Nuova norma per la restituzione dei prodotti, e invio in tutti e 27 i Paesi Membri

Una proposta di direttiva europea armonizza i diritti dei consumatori sulle compravendite di beni e impone nuovi obblighi ai commercianti online che, secondo le associazioni di categoria, si tradurrebbero in un aggravio dei costi per chi compra


"L'Ue mette a rischio l'e-commerce"  In rivolta gli operatori del settore
ROMA – L’e-commerce rischia di subire una batosta che durerà per anni. Bruxelles, infatti, sta rivedendo la direttiva  “Consumers Rights”, una corposa normativa che regola nel dettaglio tutti gli aspetti dell’acquisto, delle informazioni e delle garanzie nelle transazioni commerciali tra venditori e acquirenti. La proposta di direttiva della Commissione europea prevede la cosiddetta “armonizzazione totale” tra le normative oggi vigenti negli stati nazionali. Ovvero un livellamento degli standard di protezione dei consumatori in tutti i 27 Paesi membri che obbligherebbe quelli con una legislazione meno avanzata ad adeguarsi al rialzo, avendo come riferimento da seguire principalmente la Germania.
Sono cinque le aree tematiche più delicate: diritto di restituzione di un prodotto, informazioni obbligatorie, consegna, garanzie legali e acquisti on-line. Il testo di legge, fatto di oltre 1500 emendamenti e 4 direttive da fondere insieme per un totale di 36 mesi di lavoro, è stato votato dalla commissione Mercato interno del Parlamento europeo che ha modificato la proposta di Commissione e Consiglio per venire incontro alle istanze di consumatori e associazioni. Il Parlamento e il Consiglio dovranno, ora, superare le loro diversità di vedute e arrivare così al voto conclusivo, in programma per maggio. Una volta che la nuova legge entrerà in vigore, essa riguarderà i contratti stipulati dopo i successivi 30 mesi.
Nell’ambito della proposta di direttiva, pochi giorni fa il Parlamento europeo ha approvato una serie di emendamenti che riguardano in particolare l’e-commerce. Misure che, secondo le associazioni del commercio elettronico – la francese Fevad (Fédération e-commerce et vente à distance), l’inglese Imrg (Interactive media in retail group) e l’italiana Netcomm (Consorzio del commercio elettronico italiano) – “rischiano non solo di minare alla base l’esistenza stessa del settore in Europa, ma anche di generare una pericolosa spirale inflazionistica sui prezzi dei prodotti venduti online”. Al punto da spingere tali associazioni a chiedere ai rispettivi governi di non sottoscrivere la proposta del Parlamento europeo. Una richiesta sottoscritta anche da leader europei del settore come Pixmania.com e Vente-Privee.com.
Ma quali sono i punti contesi dai venditori? Per cominciare l’articolo 22a, sulla “libertà di contratto”. Il testo recita che “nel caso di un contratto a distanza, il consumatore ha diritto di chiedere al professionista di consegnare il bene o di prestare il servizio in un altro Stato membro”. Un diritto che, di fatto, si traduce in un obbligo per i siti  di consegnare in tutta Europa. In tal modo una piccola realtà che decidesse di aprire un sito in Italia o in uno qualsiasi degli altri Paesi dell’Unione Europea, avrebbe l’obbligo fin dall’inizio di prevedere un sistema di pagamento con 7 valute differenti, un sistema di traduzione in 25 lingue e dei contratti di spedizione in 27 Paesi. In una recente indagine di Eurobarometer il 74% dei negozianti intervistati giudica che l’armonizzazione totale così proposta non migliorerebbe affatto la loro attività, anche perché solo il 9% degli acquisti fatti nel 2009 sono stati transfrontalieri.
Il secondo emendamento contestato è l’articolo 12 che estende la durata legale per il diritto di recesso – attualmente 10 giorni in Italia – fino a 28 giorni, un termine tre volte superiore rispetto a quello attualmente esistente. “Questa misura- afferma Netcomm -  potrebbe incoraggiare i consumatori a ordinare un numero maggiore di prodotti rispetto a quanti ne intendono comprare con effetti negativi non solo in termini di costi aggiuntivi per i venditori online, ma anche di forte aumento dell’impatto ambientale, generato dall’incremento del numero di viaggi di andata e ritorno dei corrieri per la consegna e il ritiro dei prodotti”.
Infine gli articoli 16 e 17 prevedono che il sito di e-commerce sia tenuto al rimborso del consumatore entro 14 giorni e non più entro i 30 prima consentiti. “Questo può generare l’assurda situazione – conclude l’associazione italiana del commercio elettronico – di dover rimborsare il bene prima di riceverlo indietro e quindi non avendo la possibilità di verificare che il prodotto sia integro, non utilizzato e uguale a quello spedito. Inoltre per gli ordini superiori a 40 euro, l’azienda è tenuta a rimborsare anche le spese di reso. Questo aggravio per i venditori provoca il rischio di un aumento dei prezzi su Internet”. Da un’analisi condotta dalle associazioni di categoria europee, se questa direttiva passasse, l’incremento dei costi di trasporto ammonterebbe a circa 10 miliardi di euro. “Oggi – spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm – i costi di trasporto dell’e-Commerce europeo valgono circa 5,7 miliardi di Euro. Con la nuova legislazione salirebbero a 15,6 miliardi. In Italia, dove ci sono 10 dei 150 milioni di consumatori europei online, la gravità sarebbe ancora più evidente se si pensa che solo da poco tempo si sta recuperando il terreno perduto”.
Secondo i consumatori, invece, l’allungamento dei tempi per esercitare il diritto di recesso è positivo proprio perché chi compra a distanza non può ponderare bene l’acquisto: “E’ importante anche sapere prima quali sono i paesi europei dove il sito su cui si sta comprando invia la merce – spiega Federico Vicari direttore del Centro europeo consumatori ECC Net – a chi non è capitato di sprecare tempo nella scelta e nell’acquisto di un prodotto per poi scoprire, proprio un attimo prima di completare il pagamento, di non essere nella lista dei paesi di spedizione? Anche restringere i tempi del rimborso da parte dei venditori è un vantaggio per l’acquirente – continua Vicari  – la riduzione a 14 giorni consente di arrivare nella prassi a 30 giorni effettivi. Lo abbiamo verificato direttamente in un’indagine sull’e-commerce condotta a livello europeo e basata su simulazioni di acquisto: i tempi di rimborso dichiarati non sono quasi mai rispettati”.
Secondo l’European Consumers’ Organisation (BEUC) sarebbe più appropriata una “armonizzazione mista”, un metodo che stabilisce degli standard europei minimi in materia di protezione dei consumatori ma che lasci gli stati membri liberi di migliorare la propria legislazione.

FONTE: http://fedemktg.wordpress.com/2011/04/19/lue-mette-a-rischio-le-commerce-in-rivolta-gli-operatori-del-settore/

lunedì 18 aprile 2011

ULTIMATO IL CALENDARIO DEL PASSAGGIO AL DIGITALE TERRESTRE

Il Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID), composto dai rappresentanti dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, delle Regioni, delle associazioni di Tv locali e delle emittenti nazionali, dei produttori, distributori e  consumatori, e presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, si è riunito in data odierna. 
Il Ministro ha presentato  la novità legislativa contenuta nel Decreto legge n. 34, in conversione al Senato, che ha introdotto con l’articolo 4 le misure di razionalizzazione dello spettro radioelettrico . La norma  fornisce gli strumenti di legislazione primaria per dare avvio alla procedure per svolgere l’asta delle frequenze liberate dagli operatori televisivi così come previsto dalla Legge di Stabilità.
In merito alla proposta di nuovo calendario nazionale per il completamento del passaggio alla televisione digitale, presentato nel CNID dello scorso 1 marzo, il Ministro, raccogliendo il parere favorevole emerso nella discussione odierna da gran parte degli attori presenti  ha  definito il nuovo Calendario per il passaggio alla televisione digitale, con un anticipo di sei mesi rispetto alla data ultima precedentemente prevista di fine 2012.
Il Calendario 2011/2012 è così articolato:
  • II° semestre 2011 – Liguria, Toscana. Umbria, provincia di Viterbo, Marche, Abruzzo, Molise ;
  • I° semestre 2012 – Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. 
Tenendo conto del dibattito svoltosi durante i lavori del CNID ed, in particolare, rispondendo alle esigenze poste dalle associazioni delle Tv locali e da alcune Regioni, il Ministro ha predisposto un gruppo di lavoro  per approfondire l’impatto che il processo di razionalizzazione dello spettro radioelettrico avrà in ognuna delle Regioni interessate.

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni

VITA LIQUIDA - CAPITOLO 1

Ciao a tutti
Di seguito alcune riflessioni del Dott. Vincenzi, sull' opera del Prof. Bauman.

Prima Puntata:

"La "vita liquida" è una vita nella quale sembra non ci siano punti fermi; tutto cambia molto velocemente, troppo velocemente. Stiamo ancora imparando come affrontare una situazione, ma, nel frattempo, la realtà è cambiata, la situazione è diversa, e i nostri strumenti diventano subito inadeguati o, come si dice oggi, "obsoleti". Tutto si mescola, che noi vogliamo o no, e si presenta diverso da come era in passato. Il "melting pot", cioè la pentola dove le cose si mescolano insieme, era l'espressione creata, negli Stati Uniti, qualche anno fa, per descrivere la mescolanza delle razze, delle culture, delle tradizioni, degli stili che confluivano a comporre la società americana.
Questo modo di essere, che adesso chiamano "fusion", si sta estendendo pian piano a tutto il mondo. Cinquant'anni fa, vedere un nero per le strade d’Italia, era abbastanza un avvenimento, oggi questo fatto non desta stupore in nessuno, e percorriamo le vie delle nostre città assieme a neri, arabi, sudamericani, russi, rumeni, cinesi, giapponesi, e tanti altri che, pian piano, hanno costituito un nuovo tessuto sociale. In certe vie, i negozi aperti dagli immigrati hanno cambiato l'atmosfera, le merci esposte provengono da paesi lontani, si sentono nell'aria i profumi di cibi diversi dai nostri, e capita, certe volte, di percorrere anche lunghi tratti di strada in città, e non sentire mai parlare in italiano."

GUARDA CHE TI RIGUARDA


Il progetto 
Il progetto "Guarda che ti riguarda!" è svolto da 5 associazioni di consumatori-utenti iscritte al CNCU (Consiglio nazionale dei consumatori ed utenti): Movimento Difesa del Cittadino (capofila), Assoutenti, Codacons, Confconsumatori e Unione Nazionale Consumatori. 
Tale progetto nasce con l'intento di favorire l' esercizio dei diritti dei consumatori e promuovere la consapevolezza dei cittadini circa le opportunità e sugli strumenti di tutela.
L'esperienza di ognuna delle 5 Associazioni a cui è affidato il progetto assicura infatti di moltiplicare le opportunità di raggiungere il maggior numero di utenti su tutto il territorio nazionale, valorizzando le competenze accumulate a livello centrale e territoriale.
Gli obiettivi generali che si vogliono raggiungere sono:
  • favorire la consapevolezza sugli obblighi informativi nell'ambito delle pratiche commerciali scorrette, telemarketing e garanzie post-vendita e la conoscenza sulla sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi erogati ai consumatori-utenti in materia di credito al consumo e servizi turistici;
  • promuovere l' educazione al consumo per un'adeguata informazione sulla tutela dei diritti;
  • migliorare il livello di auto-tutela del consumatore in relazione alla correttezza, trasparenza ed equità dei rapporti contrattuali, anche attraverso la predisposizione di strumenti e servizi dedicati. www.guardachetiriguarda.it