venerdì 22 aprile 2011

ETICHETTA ENERGETICA PER I FLAT TV: TUTTO DA RIFARE?

L'entrata in vigore dell'etichetta energetica per i flat tv venduti in Europa, stabilita in un primo momento per fine aprile, è stata rimandata al 20 dicembre, secondo le indicazioni della Commissione europea e di Digital Europe che riunisce le industrie europee di elettronica di consumo.
Lo ha dichiarato sabato 16 ad Alicante Reiner Hecker presidente di Gfu, l'associazione tedesca delle industrie di elettronica di consumo, membro di Digital Europe, in occasione della Global Conference di Ifa, l'Internationale Funkausstellung dell'elettronica di consumo che si svolgerà a Berlino dal 2 al 7 settembre e che sarà incentrata proprio sul risparmio energetico.

L'etichettatura energetica ha incontrato, secondo Digital Europe, pesanti problemi tecnici per lo standard di misurazione dei consumi dei tv che essendo sviluppati con due differenti tecnologie, quella dei cristalli liquidi e del plasma, richiedono diverse modalità e procedure. Ma sin dall'inizio e cioè dalla fine del 2009 erano sorti contrasti tra i big giapponesi e coreani sui criteri di valutazione ed etichettatura dei tv al plasma (dove dominano i giapponesi) accusati di avere consumi più alti dei Lcd (con leadership coreana) e di non poter ottenere l'etichetta, accusa risultata infondata.
 "Per noi l'etichetta è necessaria -ha dichiarato Christian Göke, ad della Fiera di Berlino-perché avviene in Europa in anteprima mondiale determinando un forte risparmio energetico come è accaduto per i grandi elettrodomestici". Che il rinvio fosse nell'aria si sapeva già dall'inizio 2011. "Erano subito emersi ostacoli tecnici non risolvibili in pochi mesi-dichiara al Sole 24 Ore Roberto Bedani, direttore generale di Anitec, l'associazione delle industrie dell'It, Tlc e di elettronica di consumo di Anie e Digital Europe-C'è anche un problema di mercato perché i tv al plasma costituiscono una quota molto ridotta delle vendite, per di più i consumi non sono paragonabili con i tv Lcd dello stesso formato. I plasma esistono infatti solo dai 40" in su. E poi non è possibile ignorare che molti monitor per pc possono anche funzionare come tv.

Quale etichetta sarà obbligatoria? L'attuale Energy Star per prodotti da ufficio o quella più severa europea? E dopo l'annuncio della joint-venture di Philips con l'asiatica Tpv alla quale in pratica Philips cede le sue fabbriche di tv e l'uso del marchio, l'Europa non ha più nessun grande produttore. Diventa difficile per la Commissione europea imporre standard rigidi a multinazionali non europee molto potenti…". Quanto all'etichetta questa dovrebbe riportare i dati di consumo in Watt, quelli in kHw per anno e la classe di efficienza energetica dalla A alla G. Un tv di classe A dovrebbe consumare circa 35-40 euro all'anno in meno rispetto a quello di classe G. Ma non è finita perché pare che ogni tre anni verrà aggiunta una classe A in più, ricorrendo alla stessa procedura impiegata in 15 per i grandi elettrodomestici, con la A+ dal 2014, la A++ dal 2017 e la A+++ dal 2020. Come è accaduto per i grandi elettrodomestici che in 10 anni hanno registrato tagli sino al 60% dei consumi, anche per i tv i risparmi sarebbero consistenti poiché nelle case europee il "parco" dei tv è molto alo con una presenza media di 2 apparecchi.

FONTE: IL SOLE 24 ORE

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