venerdì 26 agosto 2011

MERCATO PC IN PROFONDO ROSSO, SI SALVA APPLE

I personal computer arrancano, almeno in Europa Occidentale. La fotografia scattata da Gartner è inequivocabile: la flessione dei volumi di vendita nel secondo trimestre del 2011 è del 18,9% anno su anno. Il calo più evidente riguarda due categorie che negli anni passati hanno fatto la fortuna di produttori e retailer, i notebook ed i netbook. I primi hanno perso in volumi il 20,4%, i secondi - a causa della ben nota cannibalizzazione operata dai tablet - addirittura il 53%.

Gli analisti spiegano la crisi con la contemporanea frenata di domanda di consumatori ed aziende e con le elevate scorte di magazzino che gli operatori di canale hanno accumulato a fine 2010.
Fra i vendor solo Apple ha chiuso il trimestre in crescita. La società di Steve Jobs ha infatti registrato un incremento dello 0,5% mentre tutti gli altri marchi che compongono la top five sono andati sotto. Hewlett Packard, che ha comunque aumentato la propria market share al 25,1%, ha immesso sul mercato il 6,1% di computer in meno rispetto allo stesso periodo del 2010) mentre il calo di vendite di Acer, che rimane pur sempre in seconda posizione dietro Hp,  è stato addirittura del 44,6%.

giovedì 25 agosto 2011

STEVE JOBS LASCIA LA GUIDA DI APPLE, IL TITOLO CROLLA DEL 7%

Steve Jobs, co-fondatore di Apple, si dimette da amministratore delegato e passa la guida della societa' a Tim Cook. Malato da tempo di una rara forma di cancro al pancreas, Jobs lascia chiudendo un'era per Apple.


L'annuncio a sorpresa fa tremare il titolo in Borsa, che arriva a cedere oltre il 7%. Jobs restera' ''presidente del consiglio di amministrazione e dipendente di Apple''. Lo storico cambio della guardia si e' consumato nelle ultime ore: Jobs ha presentato le dimissioni mercoledi' e ha ''raccomandato fortemente Tim Cook'' per il suo posto, afferma Apple in una nota. Una richiesta accolta dal consiglio di amministrazione, che esprime la propria completa fiducia in Cook. Le dimissioni di Jobs hanno effetto immediato. ''Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei piu' potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortunatamente quel giorno e' arrivato'', scrive Jobs nella lettera di dimissioni indirizzata anche alla comunita' Apple. ''Il board ha completa fiducia in Tim, e' la persona giusta per essere il prossimo amministratore delegato'', afferma Art Levinson, presidente di Genetech e membro del board di Apple, sottolineando che Jobs ''continuera' a servire'' Cupertino ''con la sua unica ispirazione e creativita'''.

Cook e' considerato da tempo il piu' papabile successore di Jobs, in malattia da gennaio. Cook, veterano della societa', e' approdato in Apple poco dopo che Jobs ne aveva ripreso il comando per la seconda volta nel 1997 e ha sempre assunto la guida delle attivita' day by day della societa' durante i due precedenti periodi di malattia di Jobs negli ultimi sette anni. La tempistica dell'annuncio e' a sorpresa e solleva dubbi sulla salute di Jobs, al quale e' stato diagnosticata una rara forma di cancro al pancreas nel 2004 e che e' stato sottoposto a un trapianto di fegato due anni fa. Jobs non rilascia commenti sulla sua salute da gennaio, quando ha annunciato la nuova malattia senza precisare quanto sarebbe stata lunga la propria assenza.

FONTE: ANSA

martedì 23 agosto 2011

SEQUESTRATI PRODOTTI MAL CONSERVATI A PASTA DI RIVALTA

Sono stati sequestrati dai Carabinieri del nucleo antisofisticazione prodotti alimentari, pare, conservati sotto il sole oppure, sempre secondo la ricostruzione delle forze dell' ordine, esposti al rischio di escrementi degli uccelli, dalla catena Esselunga della frazione Pasta, a Rivalta di Torino. La Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di reato di commercio di prodotti in cattivo stato di conservazione. Secondo la relazione inviata dai Nas al pubblico ministero Raffaele Guariniello, titolare dell'inchiesta, i prodotti erano stoccati in un'area di scarico soltanto parzialmente coperta da una tettoia. Nella parte aperta i prodotti erano "esposti a sole, agenti atmosferici, insetti, nonostante l'indicazione, per molti di essi, di conservazione in luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di calore".

Sulla tettoia, nella parte coperta, sono stati trovati escrementi di piccione, i quali erano "appollaiati su travi di tettoia". Si tratta del secondo episodio del genere riscontrato dal Nas in pochi giorni nel Torinese: la scorsa settimana numerosi bancali di acqua sembra siano stati trovati esposti al sole, nel supermercato Carrefour di Moncalieri (Torino). Anche in quella circostanza il pm Guariniello aveva aperto un fascicolo per le medesime ipotesi di reato.

Il supermarket Esselunga ha smentito che la merce fosse esposta "al sole ma si trovava sotto una tettoia posta nel retro del supermercato" e che "i prodotti non erano deperibili ed erano confezionati in imballi integri".

FONTE: ANSA

sabato 20 agosto 2011

ANDROID SUPERERA' APPLE, MA NEL 2015

Stando alle previsioni di Informa Telecoms & Media, il dominio dell’iPad è destinato a scomparire nell’arco dei prossimi quattro anni, quando le vendite dei pc a tavoletta basati sul sistema operativo di Google arriveranno a quota 87 milioni, contro i 90 milioni del tablet della Mela.Al momento non c’è storia: nei tablet c’è un’azienda che domina indiscussa e questa è Apple, sul mercato e anche nelle aule dei tribunali. Da qui a quattro anni, però, le cose cambieranno drasticamente.

Stando infatti alle ultime stime elaborate dalla società di ricerca specializzata Informa Telecoms & Media, nel 2015 le vendite di iPad e di tavolette Android saranno praticamente allo stesso livello: 90 milioni e 87 milioni rispettivamente. Nel 2016, a detta degli analisti, avverrà il clamoroso sorpasso.
A cambiare le carte in tavola vari fattori, a cominciare dalla più estesa diffusione della piattaforma di Google, scelta da player entranti di elevata caratura, vedi per esempio Amazon e Sony. Globalmente, dicono da Informa Telecoms & Media, il mercato dei tablet continuerà a conoscere incrementi sostanziosi e passerà dai circa 20 milioni di pezzi venduti nel 2010 agli oltre 230 milioni previsti nel 2015.

Apple attualmente cattura il 75% della quota di mercato, fra quattro anni si dovrà accontentare del  39%. Le tavolette Android, per contro, assorbiranno via via una fetta sempre maggiore di domanda per arrivare nel 2015 al 38% nel 2015. A spartirsi il business rimanente i tablet a firma di Hp e Research in Motion e quelli che andranno a utilizzare il tanto atteso Windows 8 in versione tavoletta.

venerdì 19 agosto 2011

HP CHIUDE LO SVILUPPO WEB OS E SMOBILITA LA DIVISIONE PC

HP ha dichiarato che cesserà la vendita e lo sviluppo di dispositivi basati su webOS, ottenuto dall'acquisto di "PALM" per 1,2 miliardi di dollari. L'annuncio arriva a poco meno di due mesi dall'uscita del tablet HP TouchPad, un prodotto che non ha ottenuto grande successo.


L'azienda ha dichiarato che "continuerà a esplorare opzioni per ottimizzare il valore del software webOS in futuro", il che può voler dire che il sistema operativo vivrà ma solo su dispositivi secondari, dalle stampanti ad altri prodotti per l'elettronica di consumo. HP non ha fatto mistero in passato - quando però ancora credeva in webOS - di volerlo vedere anche sui frigoriferi. È possibile anche che l'OS sarà concesso in licenza, ma al momento la situazione non è definita. "WebOS avrebbe richiesto investimenti significativi nel corso dei prossimi cinque anni, generando rischi senza una chiara ricompensa".

Altro assestement di  HP è quello dello spin-off del gruppo Personal Systems Group, ovvero della sua divisione PC. L'azienda e il consiglio di amministrazione hanno infatti "autorizzato l'esplorazione di alternative strategiche per la divisione PSG".
Questo potrebbe portare il gruppo PC di HP nelle mani di un'altra azienda, oppure a formare una divisione separata concentrata solo sui computer, mentre l'azienda principale si focalizzerà più sul mercato business ed enterprise tra cui spicca il cloud computing. Proprio per questo HP acquisterà Autonomy Corporation, azienda che sviluppa software per le imprese, spendendo 10,3 miliardi di dollari.
"Il nostro business PC ha bisogno di flessibilità per prendere le proprie decisioni", ha dichiarato l'amministratore delegato Leo Apotheker, aggiungendo che si aspetta lo spinoff entro 12/18 mesi.

HP vuole concentrarsi solo su quei settori che possano assicurare margini elevati e quello dei PC non rientra tra questi. "Il fatturato della divisione Personal Systems Group (PSG) si è contratto del 3% anno su anno con un margine operativo del 5,9%. PSG rimane il leader nel mercato PC in termini di unità, fatturato e quota di utile. Il fatturato del gruppo Commercial Client è cresciuto del 9% mentre quello Consumer Client si è ridotto del 17%".
Complessivamente HP ha previsto risultati per il quarto trimestre e l'intero anno fiscale sotto le attese degli analisti. Per l'ultimo trimestre che si concluderà a ottobre l'azienda si aspetta un fatturato tra 32,1 e 32,5 miliardi, ben al di sotto dei 34 miliardi attesi. Sull'intero anno fiscale il fatturato sarà tra 127,2 e 127,6 miliardi, più basso della stima di 129 miliardi.

Inoltre Apotheker sembra aver gettato la spugna nel settore dei tablet. Troppa concorrenza, con centinaia di soluzioni Android e soprattutto iPad che è il re indiscusso del mercato. Imporre un terzo sistema operativo, soprattutto senza concederlo in licenza ad altri produttori, avrebbe richieste uno sforzo economico insostenibile.

 

martedì 9 agosto 2011

INCENTIVI DECODER, MEDIASET DEVE RESTITUIRE I SOLDI AVUTI

La Corte di giustizia Europea finalmente ha messo la parola fine sugli incentivi stanziati dal Governo italiano per acquistare i decoder per il digitale terrestre: questi stanziamenti costituiscono aiuti di Stato incompatibili con il mercato comune. Le emittenti radiotelevisive che hanno beneficiato indirettamente degli aiuti di Stato sono tenute a rimborsare le somme corrispondenti ai vantaggi in tal modo ottenuti. Lo ha fatto respingendo il ricorso di Mediaset contro la sentenza dello scorso anno che la obbligava a rimborsare non solo l’ammontare degli stanziamenti  statali, ma anche i vantaggi economici derivanti da questa operazione.

Un po’ di storiaI fatti risalgo al 2004-2005 quando il digitale terrestre era solo agli albori. Allora erano pochissimi i canali disponibili in digitale ma il processo di digitalizzazione del segnale televisivo era già stato avviato dalla legge Gasparri: insomma tutti avremmo dovuto comprare prima o poi un decoder per poter continuare a vedere in futuro la tv. Oltre a una robusta campagna mediatica per spingere la gente a comprare un decoder la Finanziaria del 2004 decise di stanziare un incentivo di 150 euro ad ogni utente che acquistasse o noleggiasse un decoder (allora piuttosto costosi) per un totale di 110 milioni di euro; stessi soldi stanziati anche nella Finanziaria dell’anno successivo, dove però si decise abbassare a 70 euro gli incentivi su ogni apparecchio acquistato.

Vantaggi solo per pochi
Soldi pubblici che andarono ad alimentare non solo il mercato dei decoder (in mano allora a pochi produttori) ma che portò non pochi benefici anche alle poche emittenti con un’offerta già sul digitale terrestre: da un lato Mediaset, che già offriva contenuti digitali a pagamento con i canali Premium, dall’altro qualche canale Rai passato in via sperimentale al digitale. Per questa ragione oggi la Corte di giustizia europea ha ribadito che Mediaset dovrà rimborsare gli aiuti stanziati e i le maggiori entrate derivanti dall’aumento dello share

FONTE: ALTROCONSUMO