![]() |
AUGURI A TUTTI |
Il consumo è l’unico fine e scopo di ogni produzione; e l’interesse del produttore dovrebbe essere considerato solo nella misura in cui esso può essere necessario a promuovere l’interesse del consumatore "Adam Smith"
sabato 31 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
APPLE VIOLA LE NORME SULLA GARANZIA, 900.000 EURO DI MULTA
900.000 euro di multa ad Apple, responsabile di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Le ha decise l'Antitrust al termine di un'istruttoria che ha provato sia la non piena applicazione ai consumatori da parte delle società di Apple operanti in Italia della garanzia legale biennale a carico del venditore, sia le informazioni poco chiare sulla copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori.
In particolare, secondo quanto ricostruito dagli uffici dell'Antitrust, le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia S.r.l. e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette: la prima prevedeva che presso i punti vendita e/o sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non venissero informati in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l'esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno; in secondo luogo le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan.

« La lunga attesa del provvedimento dell'Autorità Antitrust a carico di Apple non è stata vana». Con queste parole Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, commenta la notizia. «In questi mesi - aggiunge Dona - ci sono giunte centinaia di segnalazioni da parte di clienti ai quali era negato il diritto alla garanzia legale secondo quanto previsto dal Codice del Consumo e questo provvedimento fa giustizia di questo comportamento scorretto».
«Valutiamo azioni legali e risarcitorie in favore di chi ha subito danni dai comportamenti illegittimi di Apple. L'ufficio legale della nostra associazione sta valutando anche la possibilità di intentare una vera e propria class action contro il colosso dell'informatica» sottolinea invece il Codacons. «Negli anni abbiamo presentato numerose istanze all'Autorità per la concorrenza, segnalando le scorrettezze sul fronte della garanzia commesse dalla Apple a danno dei consumatori italiani - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Finalmente l'arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti».
In particolare, secondo quanto ricostruito dagli uffici dell'Antitrust, le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia S.r.l. e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette: la prima prevedeva che presso i punti vendita e/o sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non venissero informati in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l'esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno; in secondo luogo le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan.

« La lunga attesa del provvedimento dell'Autorità Antitrust a carico di Apple non è stata vana». Con queste parole Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, commenta la notizia. «In questi mesi - aggiunge Dona - ci sono giunte centinaia di segnalazioni da parte di clienti ai quali era negato il diritto alla garanzia legale secondo quanto previsto dal Codice del Consumo e questo provvedimento fa giustizia di questo comportamento scorretto».
«Valutiamo azioni legali e risarcitorie in favore di chi ha subito danni dai comportamenti illegittimi di Apple. L'ufficio legale della nostra associazione sta valutando anche la possibilità di intentare una vera e propria class action contro il colosso dell'informatica» sottolinea invece il Codacons. «Negli anni abbiamo presentato numerose istanze all'Autorità per la concorrenza, segnalando le scorrettezze sul fronte della garanzia commesse dalla Apple a danno dei consumatori italiani - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Finalmente l'arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti».
domenica 25 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
NUOVO MAC BOOK PRO NEL 2012
Entro la prima metà del 2012 gli utenti della Mela potranno disporre di un nuovo MacBook Pro dotato di un super display in grado di far impallidire qualsiasi altro portatile in commercio, con una risoluzione di ben 2.880x1.800pixel. L'anticipazione, incluso il numero dei pixel, è riportata da DigiTimes ed è raccolta tra i costruttori di componenti orientali. Sembra che la scelta di Apple costringerà ad un altro balzo in avanti per quanto riguarda gli standard qualitativi nel mercato degli schermi: permetterà a Cupertino di differenziare ulteriormente la propria offerta dalla concorrenza ed infine costringerà gli altri costruttori ad adeguarsi al nuovo standard qualitativo.
Va tenuto presente che, nonostante l'indicazione precisa dei pixel e della possibile finestra di lancio, si tratta di voci non confermate né ufficiali. In realtà la risoluzione di 2.880x1.800pixel risulta esattamente doppia rispetto allo schermo da 1.440x900pixel oggi integrato nei MacBook Pro da 15pollici standard: su richiesta è possibile avere un display con risoluzione maggiore da 1680x1050pixel come opzione a pagamento ordinando il MacBook Pro dal negozio online di Apple. Il raddoppio esatto del numero dei pixel sarebbe studiato proprio per semplificare il passaggio alla maggiore risoluzione da parte degli sviluppatori.
Negli scorsi mesi sono state individuate all'interno di OS X in versione beta tracce di icone e anche di immagini di backgound a risoluzione elevatissime, per esempio icone da 1024x1024pixel e sfondi da 3.200x.2000pixel, elementi necessari per un salto qualitativo dei display simile a quello riportato nell'indiscrezione di oggi.
Va tenuto presente che, nonostante l'indicazione precisa dei pixel e della possibile finestra di lancio, si tratta di voci non confermate né ufficiali. In realtà la risoluzione di 2.880x1.800pixel risulta esattamente doppia rispetto allo schermo da 1.440x900pixel oggi integrato nei MacBook Pro da 15pollici standard: su richiesta è possibile avere un display con risoluzione maggiore da 1680x1050pixel come opzione a pagamento ordinando il MacBook Pro dal negozio online di Apple. Il raddoppio esatto del numero dei pixel sarebbe studiato proprio per semplificare il passaggio alla maggiore risoluzione da parte degli sviluppatori.
Negli scorsi mesi sono state individuate all'interno di OS X in versione beta tracce di icone e anche di immagini di backgound a risoluzione elevatissime, per esempio icone da 1024x1024pixel e sfondi da 3.200x.2000pixel, elementi necessari per un salto qualitativo dei display simile a quello riportato nell'indiscrezione di oggi.
SAMSUNG A QUOTA 300 MILIONI DI SMARTPHONE
Il 2011 si è rivelato un anno particolarmente positivo per Samsung: il produttore coreano ha infatti comunicato di aver venduto 300 milioni di smartphone.
Il segreto di tanto successo sarebbe l'ampia offerta: «Siamo l'unico produttore di smartphone» - ha spiegato il presidente della divisione Mobile Communications Business, JK Shin - «che su scala mondiale offre ai clienti una vasta gamma di piattaforme operative».
Samsung propone infatti dispositivi basati su Android (come i famosi Galaxy S e Galaxy S II, cui deve gran parte del risultato), su Windows Phone e sul sistema operativo proprietario Bada.
![]() |
JK SHIN, Presidente Samsung Mobile |
Samsung propone infatti dispositivi basati su Android (come i famosi Galaxy S e Galaxy S II, cui deve gran parte del risultato), su Windows Phone e sul sistema operativo proprietario Bada.
l Galaxy S II, in particolare, s'è rivelato un modello decisamente apprezzato, diventando il dispositivo più rapido nella storia di Samsung a raggiungere i 10 milioni di unità vendute dal giorno del lancio.
Il gruppo coreano punta quindi con decisione alla posizione di maggior produttore di dispositivi mobili tuttora occupata, nonostante le non eccellenti prestazioni degli ultimi tempi, da Nokia.
Dopo essere diventato leader nella vendita di tv, Samsung si prepara a regnare sul mobile
Il gruppo coreano punta quindi con decisione alla posizione di maggior produttore di dispositivi mobili tuttora occupata, nonostante le non eccellenti prestazioni degli ultimi tempi, da Nokia.
Dopo essere diventato leader nella vendita di tv, Samsung si prepara a regnare sul mobile
lunedì 12 dicembre 2011
L' IPHONE SUPERA IL BLACKBERRY ANCHE NEL BUSINESS

Il telefonino di Apple è stato infatti citato dal 45% dei rispondenti quale terminale utilizzato per svolgere l'attività professionale mentre solo il 32,2% è rimasto fedele al BlackBerry, storicamente lo smartphone per il business per eccellenza. Rispetto allo scorso anno, stando ai dati raccolti sempre da iPass, i rapporti di forza fra i due prodotti si sono di fatto invertiti: dodici mesi fa primeggiavano infatti il telefonini di Research in Motion, con il 34,5% delle preferenze, mentre il 31% degli addetti aveva già scelto l'iPhone. Interessante notare come Android, il sistema operativo di Google, abbia registrato nell'ultimo anno una crescita sostanziale anche in ambito business, catturando le attenzioni di circa il 21% dei professionisti intervistati (erano l'11% lo scorso anno).
Il sorpasso operato da Apple a Rim in campo business non deve comunque sorprendere troppo. Un altro sondaggio a firma di una società specializzata, Enterprise Management Associates (Ema), pubblicato il mese scorso, ha evidenziato infatti come il 30% degli utenti BlackBerry di aziende con oltre 10mila dipendenti sia intenzionato a passare ad altri prodotti nel 2012. Una migrazione annunciata che potrebbe molto influire sull'attuale quota di mercato di Rim nelle grandi aziende, che oggi è nell'ordine del 52 per cento. Migrazione che Steve Brasen, amministratore delegato di Ema, sintetizza in modo inequivocabile: «Aziende e liberi professionisti hanno manifestato l'intenzione di abbandonare la piattaforma BlackBerry a favore di Android e iOS. Ci si aspettava una perdita di venduto da parte di Rim ma i dati di mercato sono molto peggiori di quanto si potesse prevedere e il blocco che ha oscurato i servizi di posta elettronica e connettività Internet dei BlackBerry il mese scorso andrà ad accelerare ulteriormente il processo di cambiamento».
Per Rim, che negli ultimi due anni ha visto ridursi sensibilmente il proprio peso nel settore degli smartphone (negli Usa gli utenti BlackBerry rappresentano solo il 18% del totale, mentre quelli di device Android e di iPhone sono rispettivamente il 43% e il 28%), è quanto mai d'obbligo sperare che il lancio della nuova versione del sistema operativo e il già confermato prossimo avvento di Bbx, che andrà ad unificare in un'unica piattaforma l'Os destinato ai cellulari e quella sviluppata per i tablet.
domenica 11 dicembre 2011
ALTROCONSUMO SEGNALA A BANKITALIA ED ANTITRUST LA CARTA RYANAIR

L’Associazione specifica che “ciò sarebbe possibile soltanto in caso di una deroga da parte della Banca d’Italia che per ora non esiste”.
Ma non è solo questo comportamento ad essere finito nel mirino di Altroconsumo che ha valutato anche la convenienza della nuova prepagata giungendo alla conclusione che non si tratta di un “affare”: i costi di ricarica (3 euro) sono superiori a quelli di Postepay e Carta Jeans (1 euro), che rappresentano i migliori acquisti secondo Altroconsumo. Dalla comparazione di tre identici profili di utilizzo, Ryanair Cash Passport è risultata due volte più cara rispetto alle altre carte.
Ryanair Cash Passport ha un canone di emissione di 10 euro (coperto dall’azienda, che in cambio garantisce un voucher da utilizzare per un volo) e può essere ricaricata (almeno con 175 euro) soltanto on line con la propria carta, pagando 3 euro. Altri costi: se non la si utilizza per acquistare o prelevare in euro, occorre versare una commissione aggiuntiva del 5,75%. Ci sono differenze anche tra i prelievi: costano 2 euro se l’operazione riguarda la moneta unica, 5 per tutte le altre valute. Possono richiederla i residenti in Italia che abbiano almeno 18 anni e che siano già titolari di una carta di credito (o debito) Visa o Mastercard.
Iscriviti a:
Post (Atom)