mercoledì 11 maggio 2011

100.000 APPLICAZIONI "SPIA" DI FACEBOOK

Secondo la Symantec, Azienda specializzata in sicurezza online, una vulnerabilità nelle API di Facebook avrebbe permesso a più di 100.000 applicazioni di consegnare "inavvertitamente" a terze parti, soprattutto agli inserzionisti, dati di accesso di un non precisato numero di utenti.

Date di nascita, indirizzi fisici e di posta elettronica, album fotografici, addirittura conversazioni avvenute tramite messaggi privati o chat.

Secondo l' analisi condotta dagli esperti di Symantec, la massiva fuoriuscita di dati sarebbe andata avanti per anni, con centinaia di migliaia di applicazioni pronte a consegnare milioni di token per il libero accesso alle informazioni. Gli stessi esperti di Symantec hanno sottolineato come i singoli sviluppatori non debbano essere considerati per forza responsabili.

Sembra che i responsabili di Facebook abbiano già intrapreso misure correttive, in collaborazione con la stessa Symantec. Agli utenti più allarmati è stato consigliato di modificare la propria password d'accesso al sito. Un aggiornamento della Developer Roadmapdel social network ha inoltre obbligato tutte le applicazioni a sfruttare i parametri del nuovo standard di sicurezza.
Ufficialmente Facebook ha tuttavia sottolineato come l'analisi condotta da Symantec presenti delle inesattezze. Secondo Douglas Purdy, a capo delle relazioni con gli sviluppatori, un'inchiesta interna al sito avrebbe confermato la mancata condivisione di informazioni personali con società terze o advertiser.

Secondo Purdy, una società sarebbe comunque obbligata a rispettare i termini di servizio imposti da Facebook, che vietano attualmente lo sfruttamento dei dati personali degli utenti. C'è un piccolo dettaglio: nessuna vulnerabilità delle API di Facebook dovrebbe permettere alle applicazioni di rilasciare i token per milioni di informazioni.

Nessun commento:

Posta un commento