E’ sempre in crescita il numero di persone che accede ad internet dal proprio cellulare: lo rivela una ricerca Nielsen. A inizio 2011 sono stati 13 milioni, il 34% in piu’ rispetto allo stesso periodo del 2010 e oltre 5 milioni in piu’ rispetto al primo trimestre 2009. Dalla rilevazione Nielsen emerge “evidente la correlazione tra la crescita degli accessi ad internet da cellulare e la crescente diffusione degli smartphone in Italia. I possessori di telefoni cellulari di ultima generazione hanno superato infatti i 20 milioni di individui, con una crescita del 52% rispetto allo stesso periodo del 2010. A questi tassi di crescita il sorpasso degli smartphone sui telefoni tradizionali potrebbe avvenire entro la fine del 2011″. “Nell’ultimo anno la diffusione di smartphone ha registrato un aumento senza precedenti: a inizio 2011 ci sono stati 7 milioni di possessori in piu’ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Interessante capire come i nuovi utilizzatori di smartphone si distribuiscano anche in quelle fasce della popolazione da sempre meno coinvolte e meno digitalizzate: crescono infatti le donne, che arrivano al 44% del totale (+5 punti percentuali) e aumenta l’eta’ media dei possessori di smartphone, che passa dai 40,4 anni di inizio 2010 agli attuali 43,3 anni”. Per quanto riguarda i sistemi operativi piu’ diffusi, Symbian di Nokia mantiene un’ampia leadership ma negli ultimi sei mesi registra un calo che lo porta al 68% di quota di mercato. L’Apple iPhone OS continua a crescere (+29,6%) raggiungendo una quota dell’11%. Ma il fenomeno piu’ interessante che si sta registrando e’ la fortissima crescita di Android OS, che vede piu’ che triplicare la propria quota di mercato in 6 mesi, passando dall’1,8% al 7,4%. Perdono invece terreno Windows Mobile, in attesa degli effetti della partnership con Nokia, e Blackberry OS, che si attestano entrambi sotto il 5% di quota.
Ma come scelgono uno Smartphone gli italiani? Analizzando le principali linee guida per l' acquisto di uno smartphone, subito dopo gli elementi standard che guidano l’acquisto di qualsiasi cellulare (marchio/precedente esperienza con il brand, prezzo e facilita’ di utilizzo) e che pesano per il 45% circa, troviamo gli elementi che tipicamente caratterizzano gli smartphone, come la connessione wi-fi, il sistema operativo, la dimensione e facilita’ di lettura del display oltre al fatto che sia touchscreen e le applicazioni disponibili. Questi fattori incidono per circa il 30% nella scelta dello smartphone, mentre il restante 25% e’ composto da elementi come la forma, il design, la fotocamera, la durata della batteria, la dimensione, etc. Analizzando la soddisfazione degli utenti “troviamo una forte correlazione tra i trend di mercato e la soddisfazione relativa agli Application Store.
Risulta, infatti, che le applicazioni disponibili siano il vero appeal di Android e il principale motore della grande crescita registrata negli ultimi sei mesi da questo sistema operativo. L’81% dei possessori e’ infatti molto soddisfatto dell’Android Market, contro il 70,5% di soddisfazione per l’Apple Store. Piu’ basse le quote di OVI (l’Application Store di Symbian) e di Blackberry, con il 45,5% e il 37,3% rispettivamente”. L’utente di telefonia mobile si fa dunque piu’ evoluto, in particolare se in possesso di uno smartphone. Accede sempre piu’ spesso a internet dal proprio dispositivo mobile, tanto che i navigatori da "telefonino" su base mensile sono circa la meta’ di quelli che accedono da PC (26,6 milioni ad Aprile 2011 secondo i dati Audiweb powered by Nielsen), e compie scelte precise in base a bisogni sempre piu’ specifici: applicazioni innanaitutto e connessione veloce.
Il consumo è l’unico fine e scopo di ogni produzione; e l’interesse del produttore dovrebbe essere considerato solo nella misura in cui esso può essere necessario a promuovere l’interesse del consumatore "Adam Smith"
lunedì 27 giugno 2011
mercoledì 22 giugno 2011
RIVOLUZIONE WEB
C'è chi pensa che sia la maggior rivoluzione dai tempi del ".com", 26 anni fa, il suffisso per identificare i siti Web storicamente più popolare. Da Singapore, la Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l'organismo no profit che gestisce l'assegnazione degli indirizzi Internet in tutto il mondo, ha infatti confermato come le aziende private potranno inserire il proprio nome o quello di un proprio marchio nell'indirizzo Web da registrare.
Attualmente i "top level domain", i domini di primo livello, sono 22 – cui si aggiungono oltre 250 suffissi geografici come .it o .eu – e quella decisa dall'Icann è un'apertura sostanziale, che darà probabilmente vita a un'esplosione di nuovi siti che prenderanno il posto dei tradizionali .com, .net o .org. La possibilità di vedere per esempio nuovi portali .Apple, .Pepsi o .Lamborghini è quindi più di una fantasia.
Rod Beckstrom, presidente e Ceo di Icann, si è sbilanciato parlando di "un'apertura delle porte al naming system di Internet per liberare l'immaginazione globale umana". Più concretamente, come si legge nella nota diffusa dell'organismo, il nuovo corso punta a rispettare "il diritto per qualsiasi gruppo di creare nuovi top level domain in ogni lingua o script".
Sicuramente più felici saranno quelle multinazionali che possono "spendersi" un brand e milioni di dollari o di euro di budget per le attività di marketing. Le richieste per i nuovi nomi verranno accolte dal 12 gennaio al 12 aprile 2012 e secondo gli esperti i primi a fare domanda saranno per l'appunto le grandi compagnie private e le grandi città. Dall'Icann arriva infine una previsione, e cioè la possibilità che nascano centinaia di applicazioni inerenti i nuovi suffissi, come .car, .love, .movie, .web.
FONTE: ICANN http://www.icann.org/
Attualmente i "top level domain", i domini di primo livello, sono 22 – cui si aggiungono oltre 250 suffissi geografici come .it o .eu – e quella decisa dall'Icann è un'apertura sostanziale, che darà probabilmente vita a un'esplosione di nuovi siti che prenderanno il posto dei tradizionali .com, .net o .org. La possibilità di vedere per esempio nuovi portali .Apple, .Pepsi o .Lamborghini è quindi più di una fantasia.
Rod Beckstrom, presidente e Ceo di Icann, si è sbilanciato parlando di "un'apertura delle porte al naming system di Internet per liberare l'immaginazione globale umana". Più concretamente, come si legge nella nota diffusa dell'organismo, il nuovo corso punta a rispettare "il diritto per qualsiasi gruppo di creare nuovi top level domain in ogni lingua o script".
Sicuramente più felici saranno quelle multinazionali che possono "spendersi" un brand e milioni di dollari o di euro di budget per le attività di marketing. Le richieste per i nuovi nomi verranno accolte dal 12 gennaio al 12 aprile 2012 e secondo gli esperti i primi a fare domanda saranno per l'appunto le grandi compagnie private e le grandi città. Dall'Icann arriva infine una previsione, e cioè la possibilità che nascano centinaia di applicazioni inerenti i nuovi suffissi, come .car, .love, .movie, .web.
FONTE: ICANN http://www.icann.org/
lunedì 20 giugno 2011
COSA SI FA IN 60 SECONDI ONLINE
Certo sessanta secondi non sono molti quando ci sediamo al computer a scrivere, per esempio, una email o una relazione.
Impieghiamo dai tre ai cinque minuti per lavarci i denti, 10 minuti per fare la barba o mezz' ora, è necessaria alle donne per truccarsi.
Eppure in soli 60 secondi su Internet si compiono milioni di operazioni nel mondo, secondo il grafico della GO-GULF, ogni minuto si scambiano 168 milioni di email, si creano sessanta nuovi blog e si scaricano ben 13.000 Apps per Iphone
La parte del leone la fa sempre Facebook con 695.000 modifiche ogni sessanta secondi.
Impieghiamo dai tre ai cinque minuti per lavarci i denti, 10 minuti per fare la barba o mezz' ora, è necessaria alle donne per truccarsi.
Eppure in soli 60 secondi su Internet si compiono milioni di operazioni nel mondo, secondo il grafico della GO-GULF, ogni minuto si scambiano 168 milioni di email, si creano sessanta nuovi blog e si scaricano ben 13.000 Apps per Iphone
La parte del leone la fa sempre Facebook con 695.000 modifiche ogni sessanta secondi.
domenica 19 giugno 2011
DOPO SONY TOCCA A SEGA, TRAFUGATI I DATI DI OLTRE UN MILIONE DI UTENTI
Il colosso giapponese dei videogame Sega ha confermato che i dati personali di oltre 1,29 milioni di utenti registrati, sono stati rubati con un attacco hacker contro il sito della filiale europea, a Londra, avvenuto giovedì scorso. Si tratta di ‘Sega Pass’, spiega un comunicato diffuso sulla web page della società, nel quale si esclude però la possibile copiatura dei numeri della carta di credito.
Le informazioni trafugate comprendono nomi, date di nascita, indirizzi e-mail e password cifrate, che potrebbero comunque creare problemi quanto al furto di identità. «Ci scusiamo per il disagio causato ai nostri clienti», si legge ancora, mentre «è stata avviata un’inchiesta per fare luce sulle cause» e i canali usati per l’intrusione.«Daremo la massima priorità alla sicurezza e faremo ogni sforzo per recuperare la fiducia degli utenti», dice ancora Sega, che oltre ad aver chiuso almeno per ora il sito londinese, è diventato di fatto il secondo player mondiale dei videogiochi a finire nel mirino dei pirati informatici.
Ad aprile, infatti, il PlayStation Network di Sony è stato forzato ripetutamente con la fuga di dati personali, tra cui password e numeri della carta di credito, per un totale di oltre 100 milioni di utenti coinvolti.
FONTE: ANSA

Ad aprile, infatti, il PlayStation Network di Sony è stato forzato ripetutamente con la fuga di dati personali, tra cui password e numeri della carta di credito, per un totale di oltre 100 milioni di utenti coinvolti.
FONTE: ANSA
sabato 18 giugno 2011
FRENATA DEI VIDEOGAMES?

Ma, appena chiusa la rassegna mondiale di elettronica E3, all' Expo di Los Angeles, mercato d' avanguardia che indica la strada al resto del mondo, si sono snocciolati i dati di un Maggio 2011 preoccupante.
Per la prima volta da anni si è avuta una flessione: l’intero comparto dei giochi elettronici ha fatto registrare il fatturato più basso mai rilevato dall’ottobre del 2006. In cifre: 743 milioni di dollari contro gli 867 di un anno prima (-14%).
Per ora gli analisti sono d' accordo nell' individuare la causa nella scaristà di nuovi titoli interessanti e nel poco appeal di quelli presentati.
Mentre l' hardware si rinnova e apre a nuovi "cluster" di consumatori, Microsoft ha presentato nuove funzionalità di Kinect, Sony la PSP VITA, Nintendo la 3DS, il software deve trovare lo spirito di innovazione dei primi anni 80 altrimenti il proprio target di riferimento si orienterà sui videogiochi dei social network interattivi, un esempio è Battlestar Galactica, "sponsorizzato" anche sul sito di MTV.
In tempo di recessione si rinuncia al cinema ad una pizza ed a Lara Croft.
martedì 14 giugno 2011
RELAZIONE ANNUALE AGCOM , CALA LA TELEFONIA, BOOM DEI SOCIAL NETWORK
Nel 2010 i servizi di telefonia fissa hanno generato 20,33 miliardi di euro di ricavi lordi, in calo di oltre il 4% rispetto al 2009, con una perdita di quasi un miliardo (1,5 miliardi rispetto al 2008). In calo anche i ricavi della rete mobile: 22 miliardi contro i 22,6 miliardi del 2009 e i 23,44 del 2008. In totale, il ricavo del settore delle telecomunicazioni, in Italia, ha generato 42,33 miliardi nel 2010, in frenata del 3,4% su base tendenziale.
Questo è quanto emerge dalla Relazione annuale dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, presentata oggi a Roma dal presidente Corrado Calabrò. Nel 2010 Telecom Italia nel mercato retail dei servizi di tlc ha registrato per la prima volta un valore inferiore al 50%". L'azienda si è fermata infatti al 48,9% della spesa finale degli utenti di rete fissa e mobile, contro il 51,6% dell'anno precedente.
La quota di mercato è, invece, cresciuta per quasi tutti gli altri operatori: Vodafone dal 20,6 al 21,4%, Wind dal 12,5 al 13,6%, Fastweb dal 4,6 al 4,9%, H3G dal 3,7 al 4,2%. A calare lievemente è solo Bt Italia, che passa dal 2,8 al 2,7%. In crescita costante è il traffico dati: nel primo trimestre del 2011 sono stati consumati 42.143 terabyte (mille gigabyte), il 57% in più rispetto allo stesso periodo del 2010 (26.915).
Calabrò ha sottolineato il fatto che nel settore delle tlc la concorrenza si sia definitivamente affermata. "Nell'ultimo anno i prezzi del settore sono diminuiti del 5,4%, proseguendo una dinamica che porta a quasi 65 punti, dal 1997, la forbice tra l'indice di tali prezzi, diminuito quasi del 33% e l'indice nazionale dei prezzi e servizi, cresciuto di oltre il 31%. Un aumento del potere di acquisto e di scelta per il cittadino, in controtendenza con tutti gli altri servizi, regolati e non. Nessun altro Paese europeo è così virtuoso. E il percorso di discesa delle tariffe di terminazione sulle reti mobili - elaborato sulla base del modello europeo - porterà a ulteriori sensibili riduzioni nel prossimo triennio".
Ma l' Italia è spaccata in due, nella rete mobile, il primato acquisito in Europa sulla diffusione del telefono cellulare si sta trasferendo anche sulla banda larga mobile per il traffico dati (diffusione del 35%). Vantiamo il dato più elevato di diffusione degli apparecchi idonei a ricevere e trasmettere dati in mobilità (dagli smartphone - circa il 30% del totale dei telefonini - alle chiavette USB).
Nella rete fissa, invece, la situazione è quasi ferma, sebbene oltre 5 milioni di linee siano attive in unbundling e nonostante il miglioramento della qualità della rete. La penetrazione del 22% della banda larga fissa migliora il dato del 20,6% dello scorso anno ma rimane indietro rispetto alla media EU del 26,6%. La percentuale di "case" connesse è inferiore al 50%, a fronte di una media europea del 61%. Esiste ancora un 4% di digital divide da colmare, cui si aggiunge circa il 18% della popolazione servita da adsl sotto i 2 Mbit/s.
Nei primi tre mesi di quest'anno le Sim-dati sono salite del 27% raggiungendo i 17,6 milioni, contro i 13,8 milioni del primo trimestre 2010. In crescita anche i ricavi televisivi che, grazie al contributo crescente della pay-tv, sono ammontati l'anno scorso a 8,97 miliardi di euro (+4,5%), con un buon risultato anche per il fatturato della tv gratuita cresciuta a 5,66 miliardi dai 5,42 del 2009. La pay tv, tra satellitare e digitale terrestre, ha superato i 3,3 miliardi di euro.
Ed è boom dei social network. Calabrò ha ricordato che ovunque i social network "stanno cambiando la società, il costume, le forme di democrazia, l'uso dei diritti", come dimostrano le vicende del Nord Africa e del Medioriente, ma gli italiani restano sostanzialmente tele-dipendenti quando si tratta di informarsi. "Nonostante le nuove tecnologie/piattaforme frammentino l'audience e spostino l'attenzione sulla rete - e benché gli italiani siano fra i più avidi consumatori di social network - il caso Italia - rileva il presidente dell'Agcom - evidenzia come sia ancora la tv il veicolo di gran lunga prevalente per l'informazione: quasi il 90% nel 2010; poi vengono i quotidiani col 61%; Internet è per ora soltanto al 20%".
Per quanto riguarda il copyright, "è universale la richiesta di una nuova disciplina attestata sulle nuove frontiere della tecnologia - ha detto Calabrò - Disciplina tanto indispensabile e indifferibile quanto di difficile e delicata attuazione per la necessità di salvaguardare contrapposte libertà. Una disciplina a livello sovranazionale, come vado sostenendo da anni". "Sono settant'anni che in Italia si attende la riforma della legge sul diritto d'autore. Basterebbe comunque una norma - una sola, ben calibrata norma di legge - a consacrare a livello di legislazione primaria principi-guida equilibrati, praticabili e condivisi, con l'attribuzione a questa Autorità di poteri d'intervento più definiti".
Per quanto riguarda le regole per la nuova rete, terreno di scontro tra ex monopolista e concorrenti, Calabrò sottolinea che "é in consultazione una combinazione di rimedi attivi e passivi con un approccio innovativo che pone l'Italia nel solco delle best practice europee". Calabrò si sofferma sul fatto che i cosiddetti over the top (Google, Facebook, Apple etc) "non sono vincolati ad investimenti in infrastrutture" e "non pagano un pedaggio proporzionato al valore che estraggono dalla rete": pertanto "il primo passo è la ricerca di accordi tra le parti, anche sul livello di servizio, con la trasparenza necessaria per garantire i diritti degli utenti. In difetto, il problema passerà sulle spalle del legislatore e del regolatore".
La relazione completa: http://www.agcom.it/Default.aspx?message=visualizzadocument&DocID=6478
Questo è quanto emerge dalla Relazione annuale dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, presentata oggi a Roma dal presidente Corrado Calabrò. Nel 2010 Telecom Italia nel mercato retail dei servizi di tlc ha registrato per la prima volta un valore inferiore al 50%". L'azienda si è fermata infatti al 48,9% della spesa finale degli utenti di rete fissa e mobile, contro il 51,6% dell'anno precedente.
La quota di mercato è, invece, cresciuta per quasi tutti gli altri operatori: Vodafone dal 20,6 al 21,4%, Wind dal 12,5 al 13,6%, Fastweb dal 4,6 al 4,9%, H3G dal 3,7 al 4,2%. A calare lievemente è solo Bt Italia, che passa dal 2,8 al 2,7%. In crescita costante è il traffico dati: nel primo trimestre del 2011 sono stati consumati 42.143 terabyte (mille gigabyte), il 57% in più rispetto allo stesso periodo del 2010 (26.915).
Calabrò ha sottolineato il fatto che nel settore delle tlc la concorrenza si sia definitivamente affermata. "Nell'ultimo anno i prezzi del settore sono diminuiti del 5,4%, proseguendo una dinamica che porta a quasi 65 punti, dal 1997, la forbice tra l'indice di tali prezzi, diminuito quasi del 33% e l'indice nazionale dei prezzi e servizi, cresciuto di oltre il 31%. Un aumento del potere di acquisto e di scelta per il cittadino, in controtendenza con tutti gli altri servizi, regolati e non. Nessun altro Paese europeo è così virtuoso. E il percorso di discesa delle tariffe di terminazione sulle reti mobili - elaborato sulla base del modello europeo - porterà a ulteriori sensibili riduzioni nel prossimo triennio".
Ma l' Italia è spaccata in due, nella rete mobile, il primato acquisito in Europa sulla diffusione del telefono cellulare si sta trasferendo anche sulla banda larga mobile per il traffico dati (diffusione del 35%). Vantiamo il dato più elevato di diffusione degli apparecchi idonei a ricevere e trasmettere dati in mobilità (dagli smartphone - circa il 30% del totale dei telefonini - alle chiavette USB).
Nella rete fissa, invece, la situazione è quasi ferma, sebbene oltre 5 milioni di linee siano attive in unbundling e nonostante il miglioramento della qualità della rete. La penetrazione del 22% della banda larga fissa migliora il dato del 20,6% dello scorso anno ma rimane indietro rispetto alla media EU del 26,6%. La percentuale di "case" connesse è inferiore al 50%, a fronte di una media europea del 61%. Esiste ancora un 4% di digital divide da colmare, cui si aggiunge circa il 18% della popolazione servita da adsl sotto i 2 Mbit/s.
Nei primi tre mesi di quest'anno le Sim-dati sono salite del 27% raggiungendo i 17,6 milioni, contro i 13,8 milioni del primo trimestre 2010. In crescita anche i ricavi televisivi che, grazie al contributo crescente della pay-tv, sono ammontati l'anno scorso a 8,97 miliardi di euro (+4,5%), con un buon risultato anche per il fatturato della tv gratuita cresciuta a 5,66 miliardi dai 5,42 del 2009. La pay tv, tra satellitare e digitale terrestre, ha superato i 3,3 miliardi di euro.
Ed è boom dei social network. Calabrò ha ricordato che ovunque i social network "stanno cambiando la società, il costume, le forme di democrazia, l'uso dei diritti", come dimostrano le vicende del Nord Africa e del Medioriente, ma gli italiani restano sostanzialmente tele-dipendenti quando si tratta di informarsi. "Nonostante le nuove tecnologie/piattaforme frammentino l'audience e spostino l'attenzione sulla rete - e benché gli italiani siano fra i più avidi consumatori di social network - il caso Italia - rileva il presidente dell'Agcom - evidenzia come sia ancora la tv il veicolo di gran lunga prevalente per l'informazione: quasi il 90% nel 2010; poi vengono i quotidiani col 61%; Internet è per ora soltanto al 20%".
Per quanto riguarda il copyright, "è universale la richiesta di una nuova disciplina attestata sulle nuove frontiere della tecnologia - ha detto Calabrò - Disciplina tanto indispensabile e indifferibile quanto di difficile e delicata attuazione per la necessità di salvaguardare contrapposte libertà. Una disciplina a livello sovranazionale, come vado sostenendo da anni". "Sono settant'anni che in Italia si attende la riforma della legge sul diritto d'autore. Basterebbe comunque una norma - una sola, ben calibrata norma di legge - a consacrare a livello di legislazione primaria principi-guida equilibrati, praticabili e condivisi, con l'attribuzione a questa Autorità di poteri d'intervento più definiti".
Per quanto riguarda le regole per la nuova rete, terreno di scontro tra ex monopolista e concorrenti, Calabrò sottolinea che "é in consultazione una combinazione di rimedi attivi e passivi con un approccio innovativo che pone l'Italia nel solco delle best practice europee". Calabrò si sofferma sul fatto che i cosiddetti over the top (Google, Facebook, Apple etc) "non sono vincolati ad investimenti in infrastrutture" e "non pagano un pedaggio proporzionato al valore che estraggono dalla rete": pertanto "il primo passo è la ricerca di accordi tra le parti, anche sul livello di servizio, con la trasparenza necessaria per garantire i diritti degli utenti. In difetto, il problema passerà sulle spalle del legislatore e del regolatore".
La relazione completa: http://www.agcom.it/Default.aspx?message=visualizzadocument&DocID=6478
lunedì 13 giugno 2011
IL PANNOLINO SI LAVA IN LAVATRICE, VIVIVERDE COOP

COME FUNZIONA:
- Al cambio del pannolino riutilizzabile elimina eventuali residui solidi rimuovendo direttamente il velo raccogli feci; poi procedi con il cambio seguendo quanto indicato nelle istruzioni per l'uso.
- Raccogli i pannolini sporchi in un secchio con coperchio e ottimizza i lavaggi per contenere il consumo di acqua. Lava al massimo a 60° con il tuo normale detersivo, utilizzando le dosi consigliate sella confezione.
- Lava le mutandine avendo cura di non superare la temperatura di 40°, salvaguardando così l'integrità del materiale impermeabile.
- Il filato di cotone utilizzato per la mutandina e il pannolino non richiede l'uso di ammorbidente, che con il tempo potrebbe inibire l'azione assorbente del pannolino.
- Evita l'uso di disinfettanti a base di cloro perchè eventuali residui sul pannolino potrebbero essere la causa di reazioni allerghice sulla delicata pelle del bambino, ed inoltre danneggiare il tessuto del pannolino.
martedì 7 giugno 2011
COLDIRETTI, FARMERS MARKET +28 %
In controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi aumenta la spesa nei mercati degli agricoltori che sono l’unica forma di vendita organizzata che cresce nell’alimentare con la cifra record del 28 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sulle vendite al dettaglio a marzo dalla quale si evidenzia che i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, i cosiddetti farmers market, fanno registrare un vero boom con una crescita del 28 per cento delle strutture dove hanno fatto acquisti ben 8,3 milioni di italiani all’anno.

L’affermazione dei mercati degli agricoltori a chilometri zero sta facendo emergere in Italia - sottolinea la Coldiretti - tre chiare linee di tendenza come la ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto e il rapporto tra il cibo ed il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni.
Nel marzo 2011 - sottolinea la Coldiretti - sono saliti a 715 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti. I prodotti più acquistati sono nell’ordine - rileva la Coldiretti - la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 75 per cento degli acquirenti, medio per il 20 per cento mentre solo per il 2 per cento è basso ed un 3 per cento non risponde.
Il giudizio positivo - sostiene la Coldiretti - è confermato dal fatto che ben il 91 per cento dei clienti è propenso a consigliare questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola che è stato fino ad ora l’unica forma di “pubblicità” adottata per far conoscere i mercati.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. La mappa regionale dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it dove sono indicati gli indirizzi, gli orari di apertura, la gamma di prodotti offerti e il percorso stradale on line più conveniente
FONTE: Coldiretti

L’affermazione dei mercati degli agricoltori a chilometri zero sta facendo emergere in Italia - sottolinea la Coldiretti - tre chiare linee di tendenza come la ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto e il rapporto tra il cibo ed il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni.
Nel marzo 2011 - sottolinea la Coldiretti - sono saliti a 715 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti. I prodotti più acquistati sono nell’ordine - rileva la Coldiretti - la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 75 per cento degli acquirenti, medio per il 20 per cento mentre solo per il 2 per cento è basso ed un 3 per cento non risponde.
Il giudizio positivo - sostiene la Coldiretti - è confermato dal fatto che ben il 91 per cento dei clienti è propenso a consigliare questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola che è stato fino ad ora l’unica forma di “pubblicità” adottata per far conoscere i mercati.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. La mappa regionale dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it dove sono indicati gli indirizzi, gli orari di apertura, la gamma di prodotti offerti e il percorso stradale on line più conveniente
FONTE: Coldiretti
PLAYSTATION VITA, LA NUOVA CONSOLLE PORTATILE DI SONY
Si chiama 'Vita' la nuova console portatile della Sony, conosciuta finora con il nome in codice 'Ngp', che sarà in vendita entro la fine dell'anno. Secondo quanto annuncia oggi la Casa Madre in un comunicato, che segue a la presentazione alla fiera dei videogiochi 'E3' di Los Angeles, la console sara' disponibile in due varianti, una standard con la sola connettivita' Wi-Fi e una compatibile anche con le reti mobili 3G.
La consolle sarà realizzata con un processore quad core, un ARM Cortex 9, accompaganto dal chip SGX543MP4+ che si occupa della parte grafica.
Il display è un AMOLED con diagonale da 5 pollici; la dotazione comprende anche due fotocamere, e uno schermo touch posto sul retro.
Collegatevi al link per un primo video
http://youtu.be/fVj15AlpdNw
La consolle sarà realizzata con un processore quad core, un ARM Cortex 9, accompaganto dal chip SGX543MP4+ che si occupa della parte grafica.
Il display è un AMOLED con diagonale da 5 pollici; la dotazione comprende anche due fotocamere, e uno schermo touch posto sul retro.
Collegatevi al link per un primo video
http://youtu.be/fVj15AlpdNw
domenica 5 giugno 2011
APPLE CARE SOTTO INDAGINE DALL' AGCOM
L' AGCOM apre una nuova indagine nei confronti di Apple e della catena Comet, accusate, pare, di offrire un contratto di assistenza a pagamento, Apple Care, senza trasparenza.
Il consumatore potrebbe non essere correttamente avvertito del fatto che il contratto si sovrappone al secondo anno della garanzia legale. La garanzia legittima copre dunque due anni senza costi aggiuntivi, e non un solo anno. Anche se il servizio aggiuntivo Apple Care offre condizioni e servizi diversi dalla garanzia offerta per legge, il consumatore Apple, secondo l' ipotesi dell' istruttoria in corso, non sarebbe totalmente informato sui suoi diritti come prevede il Codice del Conumo.
Il consumatore potrebbe non essere correttamente avvertito del fatto che il contratto si sovrappone al secondo anno della garanzia legale. La garanzia legittima copre dunque due anni senza costi aggiuntivi, e non un solo anno. Anche se il servizio aggiuntivo Apple Care offre condizioni e servizi diversi dalla garanzia offerta per legge, il consumatore Apple, secondo l' ipotesi dell' istruttoria in corso, non sarebbe totalmente informato sui suoi diritti come prevede il Codice del Conumo.
sabato 4 giugno 2011
"FATECI RIPOSARE LA DOMENICA", PROTESTA ALL' AUCHAN DI CASALBERTONE
Sit-in di commessi al centro commerciale
«Siamo stufi di lavorare la domenica»
«Siamo stufi di lavorare la domenica»
Protesta di alcuni dipendenti dell'Auchan di Casalbertone: vogliamo riposare come tutti gli altri
«NO DI DOMENICA» - «Come lavoratori dell'ipermercato - spiega il segretario provinciale della Flaica Cub, Giancarlo Desiderati - abbiamo tentato più volte di aprire una vera trattativa con l'azienda, in relazione alle nostre prestazioni domenicali. Più volte abbiamo spiegato che la domenica per noi è un giorno di riposo, come per tutti gli altri ceti sociali del Paese, ma un accordo separato, firmato da Cisl e Uil con la grande distribuzione ci obbliga a lavorare anche la domenica». «Siamo costretti a lavorare a 30 euro di maggiorazione - gli fa eco Fabio, un altro lavoratore in sciopero - questo nella nostra busta paga si traduce in pochi euro netti in più. Siamo in sciopero dalle quattro di stanotte e proseguire fino alle 14. L'unico modo di far sentire la nostra voce». (fonte Ansa)
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