sabato 31 dicembre 2011

I falsi amici sono come quei commensali che si alzano quando la tavola è vuota.

AUGURI A TUTTI

martedì 27 dicembre 2011

APPLE VIOLA LE NORME SULLA GARANZIA, 900.000 EURO DI MULTA

900.000 euro di multa ad Apple, responsabile di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Le ha decise l'Antitrust al termine di un'istruttoria che ha provato sia la non piena applicazione ai consumatori da parte delle società di Apple operanti in Italia della garanzia legale biennale a carico del venditore, sia le informazioni poco chiare sulla copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori.

In particolare, secondo quanto ricostruito dagli uffici dell'Antitrust, le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia S.r.l. e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette: la prima prevedeva che presso i punti vendita e/o sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non venissero informati in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l'esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno; in secondo luogo le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan.


« La lunga attesa del provvedimento dell'Autorità Antitrust a carico di Apple non è stata vana». Con queste parole Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, commenta la notizia. «In questi mesi - aggiunge Dona - ci sono giunte centinaia di segnalazioni da parte di clienti ai quali era negato il diritto alla garanzia legale secondo quanto previsto dal Codice del Consumo e questo provvedimento fa giustizia di questo comportamento scorretto».

«Valutiamo azioni legali e risarcitorie in favore di chi ha subito danni dai comportamenti illegittimi di Apple. L'ufficio legale della nostra associazione sta valutando anche la possibilità di intentare una vera e propria class action contro il colosso dell'informatica» sottolinea invece il Codacons. «Negli anni abbiamo presentato numerose istanze all'Autorità per la concorrenza, segnalando le scorrettezze sul fronte della garanzia commesse dalla Apple a danno dei consumatori italiani - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Finalmente l'arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti».

mercoledì 14 dicembre 2011

NUOVO MAC BOOK PRO NEL 2012

Entro la prima metà del 2012 gli utenti della Mela potranno disporre di un nuovo MacBook Pro dotato di un super display in grado di far impallidire qualsiasi altro portatile in commercio, con una risoluzione di ben 2.880x1.800pixel. L'anticipazione, incluso il numero dei pixel, è riportata da DigiTimes ed è raccolta tra i costruttori di componenti orientali. Sembra che la scelta di Apple costringerà ad un altro balzo in avanti per quanto riguarda gli standard qualitativi nel mercato degli schermi: permetterà a Cupertino di differenziare ulteriormente la propria offerta dalla concorrenza ed infine costringerà gli altri costruttori ad adeguarsi al nuovo standard qualitativo.

Va tenuto presente che, nonostante l'indicazione precisa dei pixel e della possibile finestra di lancio, si tratta di voci non confermate né ufficiali. In realtà la risoluzione di 2.880x1.800pixel risulta esattamente doppia rispetto allo schermo da 1.440x900pixel oggi integrato nei MacBook Pro da 15pollici standard: su richiesta è possibile avere un display con risoluzione maggiore da 1680x1050pixel come opzione a pagamento ordinando il MacBook Pro dal negozio online di Apple. Il raddoppio esatto del numero dei pixel sarebbe studiato proprio per semplificare il passaggio alla maggiore risoluzione da parte degli sviluppatori.

Negli scorsi mesi sono state individuate all'interno di OS X in versione beta tracce di icone e anche di immagini di backgound a risoluzione elevatissime, per esempio icone da 1024x1024pixel e sfondi da 3.200x.2000pixel, elementi necessari per un salto qualitativo dei display simile a quello riportato nell'indiscrezione di oggi.

SAMSUNG A QUOTA 300 MILIONI DI SMARTPHONE

Il 2011 si è rivelato un anno particolarmente positivo per Samsung: il produttore coreano ha infatti comunicato di aver venduto 300 milioni di smartphone.
JK SHIN, Presidente Samsung Mobile
Il segreto di tanto successo sarebbe l'ampia offerta: «Siamo l'unico produttore di smartphone» - ha spiegato il presidente della divisione Mobile Communications Business, JK Shin - «che su scala mondiale offre ai clienti una vasta gamma di piattaforme operative».

Samsung propone infatti dispositivi basati su Android (come i famosi Galaxy S e Galaxy S II, cui deve gran parte del risultato), su Windows Phone e sul sistema operativo proprietario Bada.

l Galaxy S II, in particolare, s'è rivelato un modello decisamente apprezzato, diventando il dispositivo più rapido nella storia di Samsung a raggiungere i 10 milioni di unità vendute dal giorno del lancio.

Il gruppo coreano punta quindi con decisione alla posizione di maggior produttore di dispositivi mobili tuttora occupata, nonostante le non eccellenti prestazioni degli ultimi tempi, da Nokia.
Dopo essere diventato leader nella vendita di tv, Samsung si prepara a regnare sul mobile

lunedì 12 dicembre 2011

L' IPHONE SUPERA IL BLACKBERRY ANCHE NEL BUSINESS

Sarà il fenomeno della consumerizzazione dell'It, e cioè la sempre maggiore propensione delle aziende ad accettare l'uso di dispositivi personali da parte dei propri addetti, sarà la forza del brand (e quindi l'effetto moda), saranno le effettive funzionalità del prodotto. Sta di fatto che, stando a quanto emerso dal Mobile Workforce Report, un'indagine compiuta da iPass (società specializzata in servizi per la mobilità per le imprese) su un campione di oltre 2.300 addetti appartenenti a 1.100 aziende in tutto il mondo, il titolo di smartphone più utilizzato dall'utenza business è oggi dell'iPhone.

Il telefonino di Apple è stato infatti citato dal 45% dei rispondenti quale terminale utilizzato per svolgere l'attività professionale mentre solo il 32,2% è rimasto fedele al BlackBerry, storicamente lo smartphone per il business per eccellenza. Rispetto allo scorso anno, stando ai dati raccolti sempre da iPass, i rapporti di forza fra i due prodotti si sono di fatto invertiti: dodici mesi fa primeggiavano infatti il telefonini di Research in Motion, con il 34,5% delle preferenze, mentre il 31% degli addetti aveva già scelto l'iPhone. Interessante notare come Android, il sistema operativo di Google, abbia registrato nell'ultimo anno una crescita sostanziale anche in ambito business, catturando le attenzioni di circa il 21% dei professionisti intervistati (erano l'11% lo scorso anno).

Per i BlackBerry il peggio, comunque, deve ancora venire. Nel 2012, infatti, il 18% degli addetti aziendali prevede di acquistare un nuovo iPhone, mentre quelli orientati a puntare ancora sugli smartphone della casa canadese sono solo il 2 per cento. Il tutto in uno scenario che vede i telefonini intelligenti essere sempre di più uno strumento vitale per le attività di business: il 73% delle organizzazioni censite da iPass consentono infatti ai propri dipendenti di utilizzare in ufficio i propri dispositivi mobili anche per accedere alle risorse aziendali. Una tendenza che appare fortificata dal fatto che le imprese che forniscono ai dipendenti un cellulare aziendale sono a detta dello studio in diminuzione, e nel dettaglio sarebbero passate dal 66% del 2010 all'attuale 58%.

Il sorpasso operato da Apple a Rim in campo business non deve comunque sorprendere troppo. Un altro sondaggio a firma di una società specializzata, Enterprise Management Associates (Ema), pubblicato il mese scorso, ha evidenziato infatti come il 30% degli utenti BlackBerry di aziende con oltre 10mila dipendenti sia intenzionato a passare ad altri prodotti nel 2012. Una migrazione annunciata che potrebbe molto influire sull'attuale quota di mercato di Rim nelle grandi aziende, che oggi è nell'ordine del 52 per cento. Migrazione che Steve Brasen, amministratore delegato di Ema, sintetizza in modo inequivocabile: «Aziende e liberi professionisti hanno manifestato l'intenzione di abbandonare la piattaforma BlackBerry a favore di Android e iOS. Ci si aspettava una perdita di venduto da parte di Rim ma i dati di mercato sono molto peggiori di quanto si potesse prevedere e il blocco che ha oscurato i servizi di posta elettronica e connettività Internet dei BlackBerry il mese scorso andrà ad accelerare ulteriormente il processo di cambiamento».

Per Rim, che negli ultimi due anni ha visto ridursi sensibilmente il proprio peso nel settore degli smartphone (negli Usa gli utenti BlackBerry rappresentano solo il 18% del totale, mentre quelli di device Android e di iPhone sono rispettivamente il 43% e il 28%), è quanto mai d'obbligo sperare che il lancio della nuova versione del sistema operativo e il già confermato prossimo avvento di Bbx, che andrà ad unificare in un'unica piattaforma l'Os destinato ai cellulari e quella sviluppata per i tablet.

domenica 11 dicembre 2011

ALTROCONSUMO SEGNALA A BANKITALIA ED ANTITRUST LA CARTA RYANAIR

Ryanair ha lanciato una nuova carta di credito prepagata – Ryanair Cash Passport – utile ad acquistare i biglietti sul sito della compagnia aerea irlandese senza pagare la commissione amministrativa pari a 6 euro, di fatto penalizzando  i pagamenti effettuati con le altre carte di credito. E’ qaunto denuncia Altroconsumo che ha segnalato il comportamento a Banca d’Italia e Antitrust in quanto contrario alle disposizioni degli articoli 3 e 4 del decreto legislativo 11/2010: il beneficiario di una somma di denaro può ridurre il prezzo a cui vende un bene o un servizio se il cliente utilizza un determinato strumento di pagamento, ma non può applicare spese aggiuntive a carico di chi ne utilizza uno diverso.
L’Associazione specifica che “ciò sarebbe possibile soltanto in caso di una deroga da parte della Banca d’Italia che per ora non esiste”.

Ma non è solo questo comportamento ad essere finito nel mirino di Altroconsumo che ha valutato anche la convenienza della nuova prepagata giungendo alla conclusione che non si tratta di un “affare”: i costi di ricarica (3 euro) sono superiori a quelli di Postepay e Carta Jeans (1 euro), che rappresentano i migliori acquisti secondo Altroconsumo. Dalla comparazione di tre identici profili di utilizzo, Ryanair Cash Passport è risultata due volte più cara rispetto alle altre carte.

Ryanair Cash Passport ha un canone di emissione di 10 euro (coperto dall’azienda, che in cambio garantisce un voucher da utilizzare per un volo) e può essere ricaricata (almeno con 175 euro) soltanto on line con la propria carta, pagando 3 euro. Altri costi: se non la si utilizza per acquistare o prelevare in euro, occorre versare una commissione aggiuntiva del 5,75%. Ci sono differenze anche tra i prelievi: costano 2 euro se l’operazione riguarda la moneta unica, 5 per tutte le altre valute. Possono richiederla i residenti in Italia che abbiano almeno 18 anni e che siano già titolari di una carta di credito (o debito) Visa o Mastercard.

mercoledì 30 novembre 2011

AGCOM: PORTABILITA' DEL NUMERO IN UN GIORNO

Un solo giorno per avere la portabilità del numero mobile. E in caso di mancato rispetto dei tempi e di ritardi, adeguati indennizzi ai consumatori. La novità è stata annunciata dall'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. Ha detto Corrado Calabrò: "Il provvedimento adottato oggi non potrà che aumentare ulteriormente le cifre relative ai soggetti che cambiano il gestore, rafforzando il primato che il nostro Paese già vanta in Europa. Il nuovo quadro regolamentare assicura ai consumatori una garanzia in più sia sotto il profilo della certezza che della rapidità, oltre a maggiori tutele in caso di disservizi in materia di portabilità".

La Commissione infrastrutture e reti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha definitivamente approvato le nuove regole per la portabilità del numero mobile, che recepiscono nel nostro Paese quelle introdotte dalle ultime Direttive europee. In particolare il nuovo quadro regolamentare europeo prevede che il tempo occorrente per ottenere la portabilità passi ad un giorno. È un ulteriore passo avanti rispetto alle regole, adottate nel 2008, che avevano ridotto a tre giorni il tempo occorrente per ottenere la portabilità del numero, regole accompagnate da una serie di meccanismi che hanno drasticamente ridotto i casi di ritardo nella prestazione. Le nuove regole entreranno in vigore entro tre mesi e prevedono la riduzione del tempo di attesa a un solo giorno.

Sono inoltre previsti indennizzi in caso di ritardi, che i clienti avranno diritto a ottenere dal nuovo operatore con una semplice richiesta effettuata con mezzi non onerosi, ad esempio una telefonata al call center o una email.

martedì 29 novembre 2011

E' L' APPLE IPAD IL REGALO PIU' DESIDERATO PER IL NATALE 2011

Il Connected Device Report Nielsen fornisce un'analisi dettagliata degli utenti di tablet, netbook, eReader e media player, nel nostro Paese i possessori di tablet in Italia sono giovani ma non giovanissimi (il 52% ha meno di 44 anni), sono equamente distribuiti tra uomini (52%) e donne (48%), sono benestanti ma non ricchi (il 42% dichiara un reddito familiare tra i 30mila e i 75mila euro).
Secondo l’indagine Nielsen, condotta nel periodo maggio/giugno 2011 su un panel di 9mila famiglie, i possessori in Italia sono un milione e secondo stime Nielsen potrebbero raddoppiare già entro fine anno.

Dopo email e navigazione in internet, che con il 65% e il 59% rispettivamente sono le due attività per le quali il tablet è più usato, ci sono altre 16 attività che mostrano una penetrazione tra il 20% e il 40%: si tratta dell’e-reading, accesso a social network, download di foto, guardare video e film, mobile banking, gaming, instant messaging, video messaging/chatting, streaming online di musica e radio, fare foto o riprese video, servizi di localizzazione, download di apps (videogame compresi), m-shopping o e-commerce, download musicale, giocare a videogiochi online, videostreaming o guardare la tivù.

Il 70% dei possessori di tablet è soddisfatto, soprattutto per la facilità d’uso, la qualità e le dimensioni dello schermo. Lo schermo piccolo non è ritenuto uno svantaggio, anzi è considerato un vantaggio rispetto al pc perché è più comodo da tenere in mano e da trasportare e rispetto allo smartphone per la qualità dello schermo e la facilità d’uso. Galaxy Tab di Samsung e iPad di Apple sono i due device che ottengono i livelli di soddisfazione più alta: il primo registra l’82% di utenti soddisfatti che citano dimensioni dello schermo e portabilità come primi motivi di soddisfazione, il secondo ha il 78% di utenti soddisfatti con la facilità d’uso come primo fattore.

L’uso del tablet avviene prevalente da casa: tra coloro che dichiarano di utilizzarlo più volte al giorno, il 59% lo fa da casa, il 28% dal lavoro e il 20% all’aperto.

domenica 27 novembre 2011

SEMPRE PIU' TABLET PER GLI "AMERICANI"

I consumatori statunitensi che alla fine del 2014 utilizzeranno un iPad o un altro computer a tavoletta saranno 89,5 milioni, un terzo circa dei cittadini Usa che avranno per quel tempo una connessione attiva a Internet. E il 68% di questi saranno utenti del tablet di Apple.
I dati li ha resi noti  la società di ricerca eMarketer, che ha evidenziato come la crescita di domanda per le tavolette multimediali andrà progressivamente a rallentare nel corso dei prossimi tre anni.

Lo sviluppo di questo mercato, secondo gli analisti, sarà il seguente: 33,7 milioni di tablet la stima di venduto negli Stati Uniti per il 2011 (con un salto in avanti del 158% rispetto al 2010), 54,8 milioni quella per l'anno successivo (con un incremento del 62,8%) e 75,6 milioni per il 2013. Nel 2014 la frenata, con una crescita del mercato che si fermerà al 18,3% per una domanda che dovrebbe come detto sfiorare le 90 milioni di unità.

Nello stesso periodo Apple vedrà progressivamente erodersi la propria quota di mercato, che scenderà, secondo le previsioni di eMarketer dall'83% di quest'anno al 76,4% del prossimo per consolidarsi al 68% nel 2014.

giovedì 24 novembre 2011

GARTNER: SPESA PER INFORMATION TECHNOLOGY IN CALO FINO AL 2015

La spesa IT delle aziende in Europa, Medio Oriente e Africa (la cosiddetta area Emea) raggiungerà nel 2011 quota 604 miliardi di euro, in diminuzione dell'1,4% rispetto al dato del 2010.
A calcolarlo è l'analista di mercato Gartner, che ha presentato una ricerca su questo argomento al Gartner Symposium/ITxpo 2011.

La spesa IT crescerà poi solamente del 2,3% nel corso del 2012. In particolare, sarà l'Europa occidentale (che rappresenta l'80% del mercato Emea) a rallentare la crescita fino al 2015.
Qui, le misure di austerity proposte per risolvere la crisi del debito porteranno necessariamente ad una diminuzione della spesa nell'IT per governi e imprese: la società di ricerche prevede una contrazione dell'1,8% e una crescita dell'1,5% nel 2012.
"Sui mercati sta per abbattersi la seconda recessione - ha commentato Peter Sondergaard, vice presidente senior di Gartner - e i Cio devono decidere in che direzione guardare. La prolungata incertezza economica e la crisi dell'Eurozona avrà un forte impatto sul budget IT delle organizzazioni nel 2012. Le scelte dei Cio dipenderanno da quali sono le zone geografiche in cui si opera, il settore, e dalla solidità della propria azienda quando la tempesta arriverà".
Cosa fare, dunque? Secondo Sondergaard "i Cio devono costruire oggi un budget realistico da portare avanti, indipendentemente dalla crescita del mercato. E' tempo per i Cio di riprendere le redini e reinventare il loro ruolo".

Come? Gartner indica un programma in tre punti fondamentali: adottare un "approccio post moderno" al business, perseguire il più possibile la semplicità e attuare una "distruzione creativa".
Il business di ogni azienda sarà incentrato sul cliente e alimentato dall'esplosione di informazioni, collaborazione e mobilità abilitate dal cloud computing.
Per creare semplicità verso dipendenti e clienti i Cio dovranno mettere la loro esperienza al centro dei loro progetti costruendo soluzioni che siano context aware, cioè in grado di mettere in relazione gli individui nel mondo fisico con le loro abitudini di comportamento nel mondo digitale.
La distruzione creativa, infine, riguarda "l'eliminazione da parte dei Cio delle tecnologie legacy e l'assunzione di nuove soluzioni secondo un rischio calcolato".

mercoledì 23 novembre 2011

DISCHI RIGIDI SEAGATE DIFETTOSI SU IMAC

La Apple ha stabilito che, in determinate condizioni, un esiguo numero di dischi rigidi Seagate da 1 TB, utilizzati su sistemi iMac da 21,5 e 27 pollici, potrebbe smettere di funzionare. I sistemi interessati sono stati venduti tra maggio e luglio 2011.
Apple o un AASP sostituirà gratuitamente i dischi rigidi interessati.

Apple sta informando del programma i proprietari degli iMac interessati, che hanno fornito un indirizzo e-mail valido al momento della registrazione del prodotto.
Dopo la sostituzione del disco rigido, sarà necessario reinstallare il sistema operativo, le altre applicazioni e i dati di cui hai effettuato il backup; per questo motivo devi essere in possesso dei dischi originali di installazione consegnati insieme al prodotto.
Questo programma Apple a livello mondiale non estende la copertura standard di garanzia per gli iMac interessati.

Apple sostituirà i dischi rigidi Seagate gratuitamente fino al 23 luglio 2012. Apple continuerà a valutare i dati dell'assistenza e, se necessario, fornirà ulteriori estensioni a questo programma.
http://www.apple.com/it/support/imac-harddrive/

martedì 22 novembre 2011

PLAYSTATION VITA IN VENDITA DAL 22 FEBBRAIO CON IL 3G VODAFONE

Sarà Vodafone ad occuparsi del servizio 3G di PlayStation Vita per l’Europa ed Oceania.
Lo ha annunciato Sony Computer Entertainment Europe.
Le nazioni inizialmente interessate saranno l' Italia, il Regno Unito, l' Irlanda, la Germania, la Spagna, il  Portogallo e l' Olanda nella zona Euro. Australia e Nuova Zelanda in Oceania. In questi territori, il modello 3G di PlayStation Vita sarà venduto con una sim card Vodafone per sfruttare questo tipo di connessione online.
Inoltre, la console potrà essere acquistata anche attraverso i rivenditori ufficiali della compagnia di telefonia, sia online che nei negozi veri e propri.

Inoltre connettendosi con Vodafone si otterrà un voucher per scaricare gratuitamente WipEout 2048 dal PlayStation Store. Ricordiamo che in Europa (o meglio, nei territori PAL), il lancio della PlayStation Vita è previsto per il 22 febbraio.

lunedì 21 novembre 2011

CARAFFE FILTRANTI, PER I "NAS" NON AUMENTANO LA QUALITA' DELL' ACQUA

La vicenda delle caraffe filtranti sembra volgere al termine. E la storia potrebbe concludersi con una mega class action, allo studio del Codacons, per rimborsare chi ha acquistato le caraffe. Dopo mesi di analisi,  infatti, è arrivata la perizia del Nucleo Anti Sofisticazione: il rapporto dice chiaramente che le caraffe non migliorano la qualità dell'acqua.

Dalle analisi effettuate sull'acqua prima e dopo il trattamento con il filtro, risulta che il passaggio non incide né sulla durezza dell'acqua, né su tutte le altre sostanze che la pubblicità promette di eliminare. In pratica?  L'acqua filtrata è uguale a quella del rubinetto anzi, se non viene bevuta subito dopo la filtrazione, potrebbe rivelarsi una fonte di batteri e quindi presentare controindicazioni per i consumatori. Il Nas ha depositato i risultati della perizia presso la Procura di Roma che, dopo quelle di Torino, Terni, Velletri, Sassari e Tivoli, ha aperto un'inchiesta per accertare la frode in commercio.

Il Codacons sta studiando la fattibilità di una class action per rimborsare chi ha acquistato le caraffe. "Se infatti il consumatore acquista un prodotto che non solo non mantiene le promesse contenute nelle pubblicità, ma addirittura non svolge neanche la funzione primaria per cui è nato (in questo caso il miglioramento qualitativo delle acque), il danno economico da lui subito è evidente - spiega il Codacons - Danno che è identico per tutti i soggetti che hanno acquistato il bene in questione, e che può essere risarcito attraverso una azione collettiva da intentare contro le ditte produttrici delle caraffe".

domenica 20 novembre 2011

ETICHETTA ENERGETICA PER I TV, OBBLIGATORIA DAL 30 NOVEMBRE

A partire dal 30 novembre prossimo gli apparecchi televisivi esposti per la vendita al consumatore finale dovranno recare un'apposita etichettatura indicante il consumo energetico dell'apparecchio.
E' quanto prevede il Regolamento comunitario 1062/2010 (emanato in attuazione della Direttiva2010/30/UE), che stabilisce inoltre che tutti gli apparecchi dovranno essere accompagnati da una scheda informativa destinata agli acquirenti. Almeno in una prima fase, potranno legittimamente essere presenti nei negozi anche televisori immessi nel mercato dell'Unione Europea prima del 30 novembre, che potranno essere commercializzati fino all'esaurimento delle scorte anche se non conformi alla nuova normativa (e quindi privi di etichettatura energetica).


"Andec - dichiara il presidente Maurizio Iorio - condivide gli obiettivi comunitari di incentivare, tramite una puntuale e corretta informazione dei consumatori, la progettazione e commercializzazione di apparecchi TV caratterizzati da una sempre migliore efficienza energetica e rileva come gli importatori e i produttori si siano già adeguati o siano pronti ad adeguarsi per tempo alla nuova normativa". A pochi giorni dall'entrata in vigore del Regolamento, non è stata però ancora data attuazione in Italia alla Direttiva 2010/30/UE e quindi non è ancora stato definito il quadro normativo sulla sorveglianza e sulle sanzioni a tutela dell'osservanza da parte di tutti gli operatori dei nuovi oneri informativi. Ciò comporta una incertezza operativa cui sarà bene, è l'auspicio di Andec, "dare soluzione in tempi brevissimi. malgrado la difficile congiuntura politica ed istituzionale".

venerdì 18 novembre 2011

PERICOLO DI SURRISCALDAMENTO PER L' APPLE IPOD NANO

Apple ha determinato che, in rari casi, la batteria dell'iPod nano (1a generazione) può surriscaldarsi e costituire un pericolo. I modelli di iPod nano interessati sono stati venduti tra settembre 2005 e dicembre 2006.
Questo problema è stato ricondotto a un solo fornitore, che ha prodotto batterie con un difetto di fabbrica. Mentre la possibilità di un incidente è rara, le probabilità crescono con gli anni di uso della batteria.
Apple consiglia di smettere di utilizzare l'iPod nano (1a generazione) e di seguire la procedura descritta di seguito per ordinare un'unità sostitutiva gratuita.
Nota: questo problema della batteria è specifico dell'iPod nano (1a generazione) e non interessa alcun altro iPod.

L'iPod sostitutivo è garantito per i 90 giorni dalla data dell'intervento.
 http://www.apple.com/it/support/ipodnano_replacement/

BOLLETTE SALATE CON TIM E IPHONE CON FIRMWARE iOS 5.01

TIM ha comunicato ai propri utenti con iPhone 4S e 4 che anche l'aggiornamento iOS 5.01 ha modificato in alcuni casi in automatico l'APN, con il conseguente pericolo di aumenti dei costi telefonici e delle relative bollette.

Infatti, come già accaduto con iOS 5.0, il nuovo firmware solo per i contratti dati per la navigazione Internet più vecchi di 12 mesi ed esclusivamente corrispondenti ai profili TIM Alice Mobile 300, 1000 e Full reimposta APN in wap.tim.it dal precedente e corretto ibox.tim.it
Tutto continua a funzionare, ma quando si naviga su Internet il costo viene addebitato sul Wap e non incluso nel pacchetto Alice Mobile, con il relativo aumento dei costi e della bolletta di fine mese.
TIM, anche questa volta, ha immediatamente avvertito i propri clienti e consiglia di verificare il proprio APN andando nelle impostazione di rete dell'iPhone, selezionando Network Dati cellulare e controllando l'opzione APN.
Se in questa voce vi è wap.tim.it occorre immediatamente modificarlo con ibox.tim.it

UN APPELLO DEL FONDATORE DI WIKIPEDIA, JIMMY WALES

Google ha quasi un milione di server. Yahoo ha qualcosa come 13.000 dipendenti. Noi abbiamo 679 server e solo 95 dipendenti.
Wikipedia è il quinto sito più visitato al mondo e ogni mese viene usato da più di 450 milioni di persone, con miliardi di pagine visualizzate.
Il commercio è una cosa buona. Fare pubblicità non è sbagliato. Ma qui, in Wikipedia, è fuori luogo.
Wikipedia è qualcosa di speciale. È come una biblioteca o un parco pubblico. È come un tempio per la mente. È un luogo nel quale tutti noi possiamo andare a pensare, imparare, condividere la nostra conoscenza con gli altri.

Quando ho fondato Wikipedia, avrei potuto renderla una società redditizia inserendo della pubblicità, ma non è stato così. Abbiamo lavorato sodo per anni per mantenere il sito snello e senza fronzoli ottenendo buoni risultati. Rispettiamo i nostri obiettivi e lasciamo gli interessi ad altri.
Se ogni persona che legge questo messaggio donasse 5 euro, basterebbe un solo giorno di donazioni l'anno. Non tutti hanno la possibilità o la volontà di donare, e questo non è un problema. Ogni anno il numero di persone che compie una donazione si rivela sufficiente. 
Quest'anno, per favore, prendi in considerazione l'idea di donare 5, 10, 20 euro o quanto puoi, per proteggere e sostenere Wikipedia.


Grazie,
Jimmy Wales
Fondatore di Wikipedia

https://donate.wikimedia.org/wiki/Special:FundraiserLandingPage?uselang=it&country=IT&template=Lp-layout-default&appeal-template=Appeal-template-default&appeal=Appeal-default&form-template=Form-template-default&form-countryspecific=Form-countryspecific-variable1&utm_medium=sitenotice&utm_source=B11_Donate_Jimmy_AvsB&utm_campaign=C11_1114_AvsB_IT

lunedì 14 novembre 2011

COLGATE RITIRA IL COLLUTTORIO PERIOGARD PER LA PRESENZA DI BATTERI

La notizia arriva dal vicino Regno Unito: il gruppo Colgate-Palmolive sta ritirando dal mercato (Europa e Australia) il colluttorio ‘Colgate Periogard‘ (e sue diverse denominazioni commerciali in base al Paese in cui è distribuito). Il colluttorio in questione contiene per lo 0,2% clorexidina, un ormai diffuso disinfettante chimico ad azione antisettica ad ampio spettro. In alcuni campioni di colluttorio la clorexidina è risultata contaminata dal batterio Burkholderia, un batterio innocuo per la maggior parte della popolazione, ma pericoloso per chi è affetto da problemi polmonari come la fibrosi cistica o per chi ha un sistema immunitario abbastanza debole.

Il dottor Gerald Heddel, direttore della Medicine and Health Regulatory Agency (MHRA), sottolinea che “nella maggior parte dei casi, nei soggetti sani, non ci dovrebbero essere complicazioni, ma se dovessero presentarsi degli effetti collaterali sospetti, dopo aver utilizzato la sostanza, è preferibile rivolgersi al proprio medico curante”. Nel 20% dei casi questo batterio può portare febbre elevata e improvviso deterioramento polmonare, fino al decesso.

Il colluttorio è stato richiamato in ben 11 Paesi europei tra cui Italia e Spagna (50mila confezioni solo in UK, come riportato dalla stampa inglese e australiana – The Guardian, Telegraph, Herald Sun e SKY News) e in Australia, dopo alcuni casi segnalati di contaminazione. Periogard 0,2% si trova in commercio in Italia anche nei punti vendita al dettaglio, farmacie e parafarmacie senza bisogno di ricetta medica.  I consumatori inglesi in possesso di una o più confezioni sono stati invitati a contattare il numero della Colgate-Palmolive 00800 3213 2132, mentre per l’Italia – dove la notizia ad oggi non è ancora stata diffusa dai principali organi di informazione – non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale, ma si può contattare il numero verde dell’azienda 800-860047 per i dettagli su come restituire il prodotto (che non deve essere assolutamente gettato o diffuso nell’ambiente)

venerdì 11 novembre 2011

OLYMPUS VERSO LA SOSPENSIONE DELLE QUOTAZIONI

MICHAEL WOODFORD
Olympus verso il delisting. La società giapponese ha dichiarato di non essere in grado di pubblicare risultati finanziari per il trimestre che si è concluso a settembre. Un annuncio che potrebbe spingere la Borsa di competenza a porre l' azienda sotto sorveglianza e a sospendere le quotazioni.

"Crediamo di non potere annunciare i risultati alla data del 14 novembre", ha scritto il gruppo in una comunicazione agli azionisti, spiegando che non riuscirebbero a correggere in tempo i bilanci degli anni precedenti, distorti dall'occultamento delle perdite recentemente emerse. E nel frattempo i titoli del gruppo sono rimasti bloccati per tutto il giorno al livello più basso consentito senza riuscire a fare prezzo per l'assenza di compratori: le azioni hanno così perso altri 100 yen (-17,1%) per completare la sessione a 484 yen. Da metà ottobre, quando il gruppo ha rivelato di aver pagato agli advisor una parcella da 687 milioni di dollari per un acquisizione, Olympus ha perso oltre 6,4 miliardi in capitalizzazione. Cedendo oltre l'80%.

A far emergere lo scandalo era stata la cacciata del presidente Michael Woodford che denunciò la frode. E adesso dirigenti e ed ex dirigenti del gruppo rischiano fino a 10 anni di carcere se le indagini in corso dimostrassero che veramente la società ha nascosto decenni di perdite falsificando i bilanci.

ANTA A SPECCHIO PERICOLOSA, IKEA RITIRA DAL MERCATO L'ARMADIO PAX

 Comunicato Aziendale presente sul sito del produttore:


IKEA invita i clienti che hanno acquistato un guardaroba PAX con anta a specchio AURLAND prodotta dal fornitore N. 12650 a contattare immediatamente il Servizio Clienti. 

IKEA ha ricevuto segnalazioni relative al distacco e alla caduta dello specchio dell’anta che, rompendosi, produce frammenti taglienti. Lo specchio è pesante e può rappresentare un pericolo per gli utenti.
L’anta a specchio PAX AURLAND viene prodotta dallo stesso fornitore dell’altra anta a specchio interessata dallo stesso problema, ELGÅ FENSTAD. Indagini parallele hanno evidenziato problemi simili nelle ante a specchio PAX AURLAND prodotte nelle date 1039 – 1048 (aass – ANNO e SETTIMANA). Il nome del prodotto, PAX AURLAND, la data di produzione e il numero del fornitore sono stampati nella parte posteriore dell’anta a specchio, sul bordo inferiore ( come da immagine allegata).

IKEA invita pertanto i clienti che hanno acquistato un’anta a specchio PAX AURLAND prodotta dal fornitore N. 12650 a contattare il Servizio Clienti al numero verde a loro dedicato 800.92.46.46, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato



mercoledì 9 novembre 2011

CRISI, SI ALLUNGA IL TEMPO MEDIO PER FARE LA SPESA

La crisi allunga il tempo trascorso a fare la spesa degli italiani che tagliano gli acquisti di istinto e prestano piu’ attenzione ai prodotti che mettono nel carrello. E’ quanto emerge da un sondaggio Coldiretti/Swg dal quale si evidenzia che dopo anni si inverte la tendenza e aumenta il tempo dedicato dalla maggioranza degli italiani (55 per cento) a fare la spesa, nei confronti della quale ben il 72 per cento dichiara di prestare una maggiore cura rispetto al passato. 

Gli studi peraltro confermano - sottolinea la Coldiretti - che dedicare piu' tempo alla spesa consente risparmi notevoli. L’infedeltà al negozio o al supermarket premia perchè il prezzo della stessa marca e confezione di spaghetti arriva a triplicare da un negozio all’altro, quello di yogurt e birra, del tutto identici, quasi raddoppia, mentre la stessa confezione di latte cresce del 50 per cento, secondo lo studio sulla dispersione dei prezzi al consumo realizzato da Giovanni Anania e Rosanna Nisticò e pubblicato in un working paper del Gruppo 2013 promosso dalla Coldiretti. La rilevazione dei prezzi di 14 prodotti alimentari di marca in commercio in differenti punti vendita,  effettuata dallo studio evidenzia infatti - riferisce la Coldiretti - una forte variabilità, con il prezzo massimo che è pari a circa il doppio di quello minimo per ben sette delle referenze analizzate e arriva a triplicare nel caso degli spaghetti. In altre parole - precisa la Coldiretti - si può arrivare a dimezzare la spesa senza rinunciare alla qualità o alle proprie preferenze specifiche facendo una scelta oculata dei punti vendita, anche se questo comporta in realtà disponibilità di tempo e una buona dose di tenacia per fare la spola tra i diversi negozi. 

In Italia la tavola è - sottolinea la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare con un valore per famiglia che è stato di 467 euro al mese nel 2010, pari al 19 per cento, ed è per questo che nel tempo della crisi aumenta la necessità di fare acquisti piu’ convenienti per cercare di ridurre il peso sul budget familiare. Il tempo necessario a fare la spesa aumenta perché secondo l’indagine della Coldiretti ben il 61 per cento degli italiani confronta con più attenzione i prezzi e il 59 per cento guarda alle offerte 3 x 2, ma è interessante verificare anche che ben il 43 per cento si accerta della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza. A destare attenzione è dunque - sostiene la Coldiretti - la necessità di risparmiare, ma anche la preoccupazione per la riduzione della qualità dei cibi messi in vendita dalle imprese tentate dal contenimento dei costi nelle materie prime utilizzate. 

A differenza di quanto accade per altri prodotti non si riducono gli acquisti di cibo, ma si cerca - sostiene la Coldiretti - il miglior rapporto prezzo/qualità per l’alimentazione aumentando il tempo trascorso davanti alla vastità dell’offerta alimentare sugli scaffali. Non è un caso, infatti, che solo il 16 per cento degli italiani dichiara di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari, una percentuale superiore solo alle spese per i figli (9 per cento). La consapevolezza dell’importanza dell’alimentazione è evidente, se confrontata ad altri beni di consumo come - conclude la Coldiretti - l’abbigliamento, per il quale ha ridotto la spesa il 51 per cento, o le vacanze (50 per cento) o, ancora, i beni tecnologici (34 per cento). 

FONTE COLDIRETTI

lunedì 7 novembre 2011

TRONY PAGHERA' 110 MILA EURO AL COMUNE DI ROMA

Trony pagherà 110 mila euro come risarcimento al Comune di Roma per l' ingorgo creato il 27 Ottobre dall' apertura del megastore con super sconti nella zona di Ponte Milvio. Al termine di un incontro con i rappresentanti dell'azienda e con i commercianti della zona, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha mostrato la lettera con cui «Trony stanzia 110 mila euro come risarcimento per quanto accaduto nella famosa giornata di apertura».

ALLARME COLDIRETTI, AGLIO CINESE IGP

L’Unione Europea attribuisce per la prima volta all’aglio cinese di Jinxiang Da Suan il riconoscimento e la tutela comunitaria come prodotto ad Indicazione geografica Protetta (IGP). Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la Commissione Europea ha pubblicato l’iscrizione nel registro delle Dop e delle Igp della denominazione richiesta dalla Repubblica popolare cinese sulla gazzetta ufficiale comunitaria del primo novembre per questo aglio cinese.  Come noto - sottolinea la Coldiretti - l’Unione Europea ha aperto il proprio registro delle denominazioni ai paesi extracomunitari, nell’ottica di rendere compatibile la sua normativa con le richieste dell’organizzazione mondiale del commercio (WTO) e per mettere le basi per un mutuo riconoscimento delle denominazioni. 

I cinesi sono i piu’ grandi consumatori e produttori di aglio a livello mondiale e la notizia ha creato l’allarme tra i produttori nazionali del gustoso bulbo che è particolarmente apprezzato in Italia con un consumo stimato - sostiene al Coldiretti -  in 50 milioni di chili all’anno in molti piatti della cucina tradizionale, a partire dalla piu’ semplice bruschetta. 

Nel 2010 l’Italia - afferma la Coldiretti - ha importato direttamente dalla Cina quasi 2,5 milioni di chili di aglio ma gli arrivi dal gigante asiatico nei primi sette mesi del 2011 sono aumentati del 18 per cento e soprattutto non tengono conto delle triangolazioni commerciali che spesso si verificano nel commercio del “profumato” condimento. Il gigante asiatico infatti - continua la Coldiretti - è stato spesso al centro di denunce dell’Olaf, ufficio anti-frodi dell’UE, per le operazioni di triangolazione che modificano l’ origine del prodotto cinese, finalizzate a non pagare i dazi, provocando perdite al fisco per milioni di euro e, aggiungiamo, danni ai produttori comunitari di aglio.  

A rischio - continua la Coldiretti - ci sono i tanti agli tradizionali italiani che sono peraltro conosciuti e apprezzati nel mondo ed entrano come condimenti ricercatissimi nelle ricette più rinomate: l'aglio rosso di Sulmona e l'aglio polesano, e ancora l'aglio bianco di Vessalico,l'aglio di Voghiera, l'aglio dell'Ufita, l'aglio di Molino dei Torti, l'aglio di Resia, l'aglio Massese, gli agli rossi di Castelliri, di Nubia, di Procedo, il maremmano e l'aglio di Monticelli sono solo alcuni esempi delle specialità offerte sul territorio nazionale.
Potenzialmente - spiega la Coldiretti - la produzione di aglio cinese che potrebbe essere commercializzata con marchio comunitario IGP è pari a cinque volte il totale della produzione comunitaria. A preoccupare - continua la Coldiretti - è la reazione del consumatore europeo ed italiano, che potrebbe essere tratto in inganno dal marchio comunitario, scambiando il prodotto cinese per un prodotto dell’Unione Europea. 

FONTE: COLDIRETTI

ANNUNCI DI LAVORO FASULLI, MULTA DELL' ANTITRUST

L'Antitrust ha inflitto una multa di 25.000 euro all'impresa individuale Lo Scrigno and Elle Esse Work at home di Prato Tiziana, per pratica commerciale scorretta. La società ha inserito espressioni tipo "Lavoro a domicilio - Offriamo confezionamento cinturini. Ottimi immediati guadagni. 800 913249 gratuita esclusi cellulari" all'interno delle sezioni dedicate alle offerte di lavoro di vari quotidiani. Gli annunci, quindi, risultavano inequivocabilmente rivolti a persone in cerca di lavoro e generavano il convincimento che, chiamando i numeri telefonici indicati, fosse possibile contattare il professionista ricevendo tutte le istruzioni necessarie per una concreta opportunità di lavoro. In realtà, rispondendo all'inserzione, i consumatori non ricevevano un corrispettivo per la manodopera prestata, ma si obbligavano ad acquistare un kit di materiale da assemblare, al prezzo di 22,91 euro per costi di spedizione e di imballaggio e di 46,09 euro alla consegna del pacco, senza che a tale contatto seguisse un rapporto di lavoro continuativo inserito in un'attività di impresa.

Secondo l'Autorità l'omissione dell'effettivo contenuto della proposta e, in via connessa, il suo carattere oneroso di fornitura a pagamento di beni, ha indotto in errore i destinatari, avvicinandoli con un annuncio che propone un'offerta di lavoro inesistente.

venerdì 28 ottobre 2011

HP CI RIPENSA E NON VENDE PIU' LA DIVISIONE PC

HP non venderà la divisione Pc. La decisione, annunciata lo scorso agosto, è stata valutata come troppo dispendiosa e senza valore aggiunto, secondo il parere della CEO Meg Whitman citato dalle agenzie di stampa. Secondo gli analisti infatti vendere la divisione Pc non consentirebbe più alla società di Palo Alto di approfittare delle economie di scala ormai createsi nella supply chain e nel rami IT. I vertici aziendali hanno anche reso noto che per i tablet Hp verrà usato il sistema operativo di Microsoft  e non di Apple.

APPLE IPHONE 4S PROBLEMI CON LA DURATA DELLA BATTERIA

Il THE GUARDIAN riporta che alcuni possessori di Apple IPhone 4S sono stati contattati dal supporto della Apple per risolvere il problema della durata della batteria.
Sembra, sempre secondo questi clienti, che la batteria si scarichi di un 10% ogni ora di stand-by, più generalmente, pare, che la durata media della carica del nuovo Iphone 4S sia di 250 ore in stand-by contro le precedenti 300 del vecchio modello.

Il problema potrebbe essere causato da alcuni contatti difettosi della batteria o di qualche ciclo di funzionamento in bcakground ancora non noto agli ingegneri della Apple, che stanno studiando il problema.
Hanno anche provato a settare un apparecchio senzpa Apps ma il risultato non è cambiato.

Il link del THE GUARDIAN: http://www.guardian.co.uk/technology/2011/oct/28/iphone-4s-battery-apple-engineers

giovedì 27 ottobre 2011

ASSEGNATO A COOP IL PREMIO INTERNAZIONALE GOOD CHICKEN


“Dopo il Premio Good Egg vinto un anno fa per la decisione di vendere solo uova provenienti da allevamenti a terra, all’aperto e biologici coinvolgendo su questa scelta tutti i nostri fornitori, ora viene riconosciuto il nostro impegno per assicurare ai polli a marchio Coop standard adeguati di benessere. E’ per noi un impegno che parte da lontano. Il primo Disciplinare è del 2007”.

Dopo le uova (da un anno sugli scaffali degli oltre 1400 punti vendita Coop si trovano solo uova di galline allevate a terra, all’aperto e biologiche), è la volta delle galline. O meglio del pollo. Ad essere premiati questa volta sono i metodi di allevamento delle carni avicole a marchio Coop. Al “Good Egg”, riconoscimento assegnato appena un anno fa, si aggiunge ora il “Good Chicken”. Giovedì 20 ottobre a Parigi Coop Italia riceverà il riconoscimento assegnato da “Compassion in World Farming”, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento.  Coop è la prima catena della grande distribuzione italiana ad ottenere un simile riconoscimento e ne andiamo orgogliosi –sottolinea Vincenzo Tassinari, Presidente del Consiglio di Gestione di Coop Italia.
Ad essere premiato è un impegno che data da lontano. Coop, da tempo è attenta alle esigenze dei consumatori sempre più sensibili all’eticità delle produzioni e considera il tema del benessere animale un importante valore, che si colloca perfettamente nelle nostre politiche a garanzia di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Già dal 2007 Coop ha coinvolto i propri Fornitori in un progetto di miglioramento delle condizioni di benessere nell’allevamento degli animali da reddito, lanciando il proprio codice etico (dichiarazione di politica aziendale) in tema di benessere animale e i primi disciplinari di produzione, messi a punto coinvolgendo il mondo scientifico e della ricerca, contenenti i requisiti migliorativi e i relativi indicatori in tema di ambienti e strutture di allevamento, densità dei capi e arricchimento ambientale.
 “A Coop Italia va tutto il nostro plauso per la decisione storica di impegnarsi per il miglioramento delle condizioni di vita di quasi 30 milioni di polli ogni anno” dichiara Annamaria Pisapia, Food Business Manager per l’Italia di Compassion in World Farming “si tratta di una decisione che pone Coop ancora una volta all’avanguardia sul tema del benessere animale non solo in Italia, ma anche in Europa”.