sabato 30 giugno 2012

APPLE: SOSPENSIONE DELLE VENDITE PER UN MESE

Sospensione dell' attività di vendita per un mese, questo rischia la società di Cupertino secondo l' Antitrust.

L'autorità, infatti,  vuole imporre il rispetto delle norme sulla garanzia biennale previste dal Codice del consumo, che l'azienda della mela ha continuato a disattendere nonostante le due multe, per complessivi 900mila euro, comminate a dicembre 2011.

Pare che l' Apple non stia  rispettando le indicazioni sulle informazioni da dare al consumatore contenute nel precedente provvedimento. La societá fondata da Steve Jobs rischia ora nuove sanzioni che potrebbero arrivare, in base alla legge, fino a 300mila euro. Soprattutto, se anche dopo questo ulteriore procedimento continuasse a non ottemperare alle delibere dell'Autorità, la società potrebbe addirittura rischiare la sospensione per un mese dell'attività di vendita in Italia.

 A dicembre 2011 l'Antitrust ha multato il gruppo Apple per la mancata applicazione delle norme di garanzia legale del produttore prevista dal codice del Consumo. Al gruppo sono state contestate due distinte pratiche commerciali scorrette. In tutto le sanzioni sono state pari a 900mila euro. Il gruppo, in particolare, presso i propri punti vendita e sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informava in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno.

Non solo. Le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull'esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la copertura del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo.

martedì 26 giugno 2012

GARTNER: APPLE SVUOTA LO STOCK DI MAGAZZINO IN SOLI 5 GIORNI

Gartner, società leader nella consulenza strategica e in ricerca e analisi nel campo dell’Information Technology, ha di recente pubblicato una nuova classifica delle migliori 25 aziende nella gestione dei rifornimenti e del magazzino. Nella suddetta graduatoria, Apple ha guadagnato la prima posizione: con una crescita di fatturato del 51.5% negli ultimi 3 anni ed un vantaggio del 20.2% sulle restanti aziende del settore.
La classifica viene stilata assegnando un punteggio composto dalle opinioni dei votanti, quelle degli analisti di Gartner ed alcune medie  scaturite dall’analisi del fatturato e delle scorte a disposizione dei vari store della società presa in analisi.
Apple ha primeggiato grazie ad un rinnovamento delle scorte ogni 5 giorni. Tale risultato, si ottiene dividendo i 365 giorni di un anno con il rapporto del turnover dell’inventario ( il numero di rifornitura dello stesso) che, nel caso di Apple, è di 74.1. Solo McDonalds è risultata essere superiore ad Apple: con 142.4 rinnovamenti, pari ad un turnover dell’inventario totale ogni 2.5 giorni.


Le uniche altre aziende, operanti nel settore dell’ elettronica e che riesco quasi a restare al passo del colosso di Cupertino, sono Dell e Samsung; le quali rinnovano le scorte, rispettivamente, ogni 10 e 21 giorni. Amazon, leader dell’ e-commerce, guadagna invece la seconda posizione con una crescita del fatturato del 37.7% ed un rinnovamento delle scorte ogni 37 giorni.

NIKON:BATTERIE "Li-ion EN-EL15" POTENZIALMENTE PERICOLOSE

COMUNICATO SUL SITO NITAL:

"Questo è un annuncio importante sulla batteria EN-EL15, che viene utilizzata nelle fotocamere Nikon D7000, D800, D800E e Nikon 1 V1.

Sebbene Nikon metta sempre in atto tutte le precauzioni possibili per garantire prodotti di alta qualità, ci è stato segnalato che alcune batterie EN-EL15 prodotte da uno dei nostri fornitori non rispondono agli standard di qualità interni di Nikon. In casi estremamente rari, è possibile che la batteria si surriscaldi e che l'alloggiamento esterno si deformi. La presenza di batterie che mostrano questo problema è stata al momento verificata solo nell'ambito del processo di lavorazione presso Nikon. Il problema non ci è stato segnalato da batterie sul mercato. Pertanto, per garantire la sicurezza dei nostri clienti e delle loro apparecchiature, abbiamo avviato un programma di sostituzione per i prodotti applicabili.

I clienti che utilizzano una batteria EN-EL15 applicabile possono richiedere una batteria sostitutiva come indicato sotto.

Come riconoscere le batterie non conformi.

  1. Individuare il numero di matricola della batteria EN-EL15 in uso. I numeri di matricola sono composti da caratteri alfanumerici stampati in basso nella piastra situata nella parte inferiore della batteria, come illustrato di seguito.
    Immagine
  2. Verificare la 9a cifra del numero di matricola come indicato di seguito.
    Immagine
- Se la 9a cifra del numero di matricola della batteria EN-EL15 è E o F, occorre sostituire la batteria poiché potrebbe essere interessata dal problema descritto.
- Se la 9a cifra del numero di matricola della batteria EN-EL15 è A, B, C, D, G o altre lettere successive in ordine alfabetico, la batteria può essere utilizzata senza rischi per la sicurezza.
Questo problema non si applica alle batterie EN-EL15 fornite con le fotocamere D7000 e Nikon 1 V1 acquistate prima del 29 febbraio 2012 o alle batterie acquistate separatamente prima del 29 febbraio 2012."

Il Link per la richiesta di sostituzione: https://nikoneurope-it.custhelp.com/app/contact_us

venerdì 1 giugno 2012

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE

CARI FOLLOWERS
OGGI, PRIMO GIUGNO, IL BLOG HA RAGGIUNTO LE QUATTROMILA PAGINE VISITATE!!!
GRAZIE A TUTTI VOI

venerdì 27 aprile 2012

PERICOLO CRASH INFORMATICO PER 3 AZIENDE SU 4

In Europa tre aziende su quattro hanno difficoltà a riprendersi da un disastro informatico. A dirlo la ricerca Emc “European Disaster Recovery Survey 2011”, che ha messo in luce come il 74% delle imprese non creda di poter ripristinare completamente i propri sistemi o i dati, e che oltre la metà delle organizzazioni (54%) ha perso dati o subito interruzioni di sistema nel corso degli ultimi 12 mesi. Questi risultati evidenziano come ci sia ancora molto da fare da parte delle aziende in tema di backup e disaster recovery per garantire continuità alle proprie operazioni nel caso di un disastro, ma anche di più banali interruzioni dei servizi IT.

La ricerca ha inoltre evidenziato che non servono avvenimenti straordinari per causare problemi alla business continuity. Tra le principali cause di downtime e perdita dei dati ci sono nel 61% dei casi problemi a livello di hardware, di interruzioni di alimentazione (42%) e infine problemi a livello software, che si riscontrano nel 35% dei casi. Solo nel 7% dei casi di rilevano interruzioni di sistema o perdite di dati derivanti da disastri naturali mentre il sabotaggio da parte dei dipendenti si attesta all’8%. Indipendentemente dalla causa, il 44% delle aziende ha rivisto e modificato le procedure di backup e recovery a seguito di un incidente. Inoltre, sempre a seguito di un disastro, il 27% delle aziende ha aumentato la spesa in backup e recovery.

“I risultati della ricerca mostrano che c’è bisogno di ripensare le strategie di backup e recovery in Europa - sottolinea Kelly Ferguson, Director of Emea Marketing, Emc Backup Recovery Systems Division - Viviamo un momento economico in cui gli investimenti hanno bisogno di essere fatti in maniera saggia e non può esserci tolleranza per le interruzioni di business a causa di un fallimento di sistema. Attraverso un approccio al backup di prossima generazione adeguatamente pensato, le aziende possono migliorare sia il ripristino dalle interruzioni di alimentazione nel quotidiano, sia i ripristini a seguito di incidenti più gravi.”

La spiegazione della Ferguson assume ancora più significato se si tiene conto che le interruzioni sistema portano perdite nei profitti. Lo studio ha identificato tre tipologie misurabili di impatto sul business: perdita di produttività dei dipendenti (43%); perdita dei profitti (28%) e ritardo nello sviluppo di prodotti (27%).
Le interruzioni di sistema per le aziende intervistate sono risultate essere mediamente di due giorni lavorativi persi. Questo equivale a 28.391 ore lavoro, per un’azienda con circa 2.000 dipendenti.

Le aziende stanno spendendo, in media, il 10% dei loro budget IT in attività di backup e ripristino, e il 29% delle aziende non crede di spendere abbastanza. Per le attività di backup e recovery, il 40% delle aziende si affida ancora al nastro, con un costo annuale medio stimato in 74euro uro fra trasporto, archiviazione, test e sostituzione dei nastri. Nei casi in cui il nastro è utilizzato a scopo di disaster recovery, il 10% delle aziende ha un dipendente che porta a casa una copia dei nastri di backup con sé. Complessivamente, l’80% delle aziende che utilizzano il nastro sta cercando di sostituirlo.

“E’ possibile - si legge nel report - prepararsi ad interruzioni di routine o incidenti più gravi se si adotta un approccio di nuova generazione al backup. La reazione dopo un disastro è quella di spendere di più in soluzioni di backup e recovery, ma nel corso di un’interruzione il danno avviene ed è misurabile in termini di tempo e denaro. Aumentando la conoscenza dei problemi più comuni che affrontano le aziende oggi e le relative conseguenze economiche, le organizzazioni possono rivedere proattivamente le proprie strategie di backup e recovery per garantire di poter rispondere alle richieste di business”.

BINARI IKEA POTENZIALMENTE PERICOLOSI

IKEA invita i clienti che hanno acquistato un binario IKEA 365+ SÄNDA di cm 70 e/o di cm 114 del fornitore n. 21338, con data di produzione 1134 – 1208 (aass – ANNO e SETTIMANA), a non utilizzarlo e a riportarlo immediatamente in un qualsiasi negozio IKEA dove riceveranno la sostituzione o il rimborso.

Importante! Per motivi di sicurezza scollega l’alimentazione elettrica prima di smontare il binario.

Il motivo per cui IKEA ha deciso di ritirare questo prodotto è che la messa a terra difettosa nel binario potrebbe causare il rischio di scossa elettrica in seguito al contatto con il binario o con le lampade collegate.

IKEA non ha ricevuto nessuna segnalazione di incidenti relativi al binario SÄNDA.

I binari interessati sono stati venduti tra settembre 2011 e marzo 2012. L’operazione riguarda solo i binari IKEA 365+ SÄNDA di cm 70 e di cm 114 del fornitore n. 21338, con data di produzione 1134 – 1208 (aass – ANNO e SETTIMANA).

Esempio di etichetta per la versione dei binari destinata all'Europa:



Per ulteriori informazioni, contatta IKEA al numero verde 800 92 46 46, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato.

venerdì 20 aprile 2012

NUOVO STANDARD DIGITALE PER I DECODER NEL 2015, ARRIVA IL DVB-T2

A partire dal primo gennaio 2015 tutti i produttori di tv dovranno integrare nei loro modelli un sintonizzatore digitale terrestre in standard DVB-T2 e, a partire dal primo luglio 2015, non potranno più essere venduti televisori privi del nuovo tipo di decoder, questo quanto previsto dal decreto fiscale dell'attuale Governo

Ma cosa cambierà nel mondo della tv? . Oggi la banda a disposizione per le trasmissioni tv si va riducendo per le frequenze destinate ai nuovi media mobili, smartphone e tablet, c'è quindi la necessità di far stare su una banda sempre più stretta un numero crescente di canali e questo sarà possibile solo con il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Quello che ha disposto la legge è stato nient'altro che dare un semplice messaggio ai broadcaster (Rai, Mediaset ecc...): potete pensare di passare al DVB-T2 perché a partire dal 2015 esisterà sicuramente una base di utenti dotati dei decoder e dei televisori idonei a decodificare il segnale».

Cosa cambierà invece per i consumatori? Dipende dalla volontà dei vari network. Per esempio potrebbero pensare a contenuti premium (come il calcio, i grandi film ecc...) trasmessi, magari in alta definizione o in 3D, con il nuovo standard. Per quei contenuti occorrerà dotarsi del nuovo decoder o comprare un televisore che ne sia dotato. Ma le due tecnologie, quella attuale e la prossima, continueranno a coesistere per un gran numero di anni».
Quindi come e cosa compare? Dipende, se entro qualche mese abbiamo l'intenzione di comprare un televisore, proviamo ad acquistarne uno che sia già dotato di decoder DVB-T2 o, in alternativa, che sia aggiornabile al nuovo standard».
 

mercoledì 18 aprile 2012

CARREFOUR RICHIAMA LA "SUA" FRIGGITRICE ELETTRICA

 Comunicazione dal sito dell' Azienda 


Carrefour invita i clienti, a titolo precauzionale e al fine di garantirne la sicurezza, a non utilizzare il seguente articolo:friggitrice elettrica CARREFOUR HOME, modello CDF12-11, ean: 3608143374490 

MOTIVO DEL RICHIAMO: POTENZIALE RISCHIO DI SURRISCALDAMENTO DELLA FRIGGITRICE CON DANNEGGIAMENTO DELLA SUPERFICIE DI SUPPORTO.

I clienti che hanno acquistato questo modello di FRIGGITRICE, sono pregati di non utilizzarlo più e di riportarlo al punto di vendita, saranno integralmente rimborsati.
Da rete fissa 800650650
(chiamata gratuita)

Da cellulare 0110706181
(il costo della chiamata da cellulare varia a seconda del piano tariffario dell'operatore telefonico prescelto)


 http://www.carrefour.it/landing/friggitrice.html



martedì 17 aprile 2012

PROBLEMI SOFTWARE PER I NAVIGATORI TOMTOM

Problemi di software per alcuni modelli di navigatori Tomtom che senza il necessario aggiornamento non ricevono il segnale GPS
La "casa madre" sta correndo ai ripari con aggiornamenti a iosa sul suo sito ma, pare, che la situazione non stia migliorando
Di seguito il link ufficiale dove trovare le istruzioni necessarie ed i modellicoinvolti

http://it.support.tomtom.com/app/answers/detail/a_id/936/?locale=it_IT

lunedì 16 aprile 2012

STORICO SORPASSO NELLA TELEFONIA MOBILE, SAMSUNG SUPERA NOKIA

L'atteso sorpasso è avvenuto prima del previsto e sarà ufficializzato il 27 aprile: Samsung ha superato Nokia come primo produttore mondiale di telefonini per volumi di vendite. Il gruppo sudcoreano mette fine alla leadership finlandese durata 14 anni: nel primo trimestre 2012, secondo la media delle previsioni degli analisti, dovrebbe aver venduto intorno a 90 milioni di dispositivi, di cui quasi la metà smartphone (lo annuncerà verso la fine del mese), mentre la società finlandese ha comunicato l'altro ieri di aver consegnato nello stesso periodo 83 milioni di pezzi (di cui solo 12 milioni di smartphone).
La rivoluzione al vertice globale è impressionante: quando Nokia scavalcò Motorola al primo posto, Samsung era solo da poco entrata nel settore.  Proprio il successo dei dispositivi basati su Android commercializzati a prezzi concorrenziali da vari operatori asiatici ha accelerato il declino di Nokia sui mercati emergenti. La società finlandese ha perso ieri in Borsa un altro 7%, dopo il tonfo del 15% di mercoledì.


Molti investitori sono sempre più perplessi sulla strategia di Stephen Elop. il ceo venuto da Microsoft che all'inizio dell'anno scorso ha deciso il passaggio dal sistema Symbian a quello Windows del suo ex datore di lavoro. Con il risultato di intrappolare Nokia tra il precipitoso crollo del mercato Symbian e il lento decollo dei prodotti a software Microsoft e metterla a rischio di takeover (specie se dovesse poi dare segni di recupero).

sabato 7 aprile 2012

SAMSONITE "RICHIAMA" L' ADATTATORE DA VIAGGIO

La Samsonite ritira dal mercato alcuni adattatori da viaggio perchè potenzialmente pericolosi

Il comunicato ufficiale sul sito dell' azienda:

"E’ stato rilevato un problema di sicurezza in alcuni articoli elettronici in assortimento nella linea Travel Accessories Samsonite; detti articoli, illustrati sopra, potrebbero presentare il rischio di scossa elettrica.
Stiamo procedendo al ritiro dal mercato di questi articoli; nel contempo ai consumatori chiediamo di smettere di utilizzarli immediatamente e di tenerli al di fuori della portata dei bambini.
Ogni articolo reso verrà rimborsato."


Per rendere il tuo adattatore


Registrati su: www.samsonite.com/recall
oppure
Chiama il nostro Servizio Consumatori:
Tel. 0332 – 275811 – Lunedì – Venerdì (09.00 – 13.30)

lunedì 2 aprile 2012

PASSATA AI CINESI LA DIVISIONE TV DI PHILIPS

È stata portata a termine l'operazione di vendita del ramo tv da parte di Philips alla società cinese Tpv Technology, finalizzata alla creazione di una controllata comune denominata Tp Vision.

 Lo ha comunicato il gruppo olandese in una nota. Tp Vision si concentrerà nello sviluppo, produzione e commercializzazione di Tv a marchio Philips in Europa, Russia, Medio Oriente, Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e paesi selezionati nell’area dell’Asia Pacifico. L'OPERAZIONE - Philips mantiene il 30% del capitale della joint venture, il resto farà capo alla citata Tpv Technology, impresa specializzata nella produzione di schermi Lcd e computer con sede a Hong Kong. L'annuncio dell'operazione era stato dato il primo novembre 2011 e ora è arrivata la comunicazione che è stata formalizzata.

FONTE: CORRIERE DELLA SERA

giovedì 29 marzo 2012

IKEA: GRIGLIE DEI FORNI POTENZIALMENTE PERICOLOSE

IKEA invita i clienti che hanno acquistato un forno DÅTID, NUTID o FRAMTID con data di produzione 1134-1150 (aass – anno e settimana) a contattare il numero il numero verde gratuito IKEA 800-924646 per ricevere gratuitamente la sostituzione delle griglie.

Le griglie fornite con il prodotto non sono sufficientemente larghe e possono cadere durante l’utilizzo del forno, con conseguente rischio di scottature. IKEA non ha ricevuto alcuna segnalazione relativa a lesioni, ma ha deciso, in via preventiva, di sostituire le griglie dei forni interessati. Questo perché la sicurezza è da sempre la nostra massima priorità. Questa operazione non riguarda le leccarde del forno, che si inseriscono correttamente.
L’operazione riguarda solo i forni con data di produzione 1134-1150 (aass – anno e settimana) e con determinati codici articolo. La data di produzione e il codice articolo sono riportati sull’etichetta all’interno del forno vicino alla porta e sono visibili quando quest’ultima è aperta.



I clienti sono invitati a controllare la data di produzione e il codice articolo.



Se la data di produzione è compresa tra 1134-1150 (aass-anno e settimana) e il codice articolo è presente nella tabella qui sopra, i clienti sono invitati a contattare il numero verde IKEA 800-924646, servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, per ricevere gratuitamente la sostituzione delle griglie. 


Link:http://www.ikea.com/ms/it_IT/about_ikea/press/product_recalls/index.html?icid=it%3Eic%3Ehomepage%3Emediumgenericad%3Erecall

mercoledì 28 marzo 2012

IPAD 4G SOLO IN USA RIMBORSATI I CLIENTI AUSTRALIANI

La Apple si è offerta di rimborsare i suoi clienti australiani che si sono sentiti ingannati dalla pubblicità che li informava sulle capacità 4G del nuovo iPad, il cui accesso è possibile soltanto tramite una rete di telefonia mobile ultra-veloce in Nord America.

Questo problema potrebbe presentarsi anche in altri paesi dove l'iPad non si connette in 4G ma solo a livello 3G. In Australia l'Antutrust ha denunciato la Apple per aver "ingannato la clientela con la sua pubblicità". I legali di Apple assicurano che la compagnia è pronta a chiarire la sua posizione in Australia e a rimborsare quei clienti che dovessero sentire di essere stati ingannati. Tuttavia i legali precisano che saranno pochi i clienti che chiederanno di essere rimborsati. Quello della mancanza dell'Lte è un problema però che potrebbe riproporsi anche in altri paesi dove la rete mobile veloce non è ancora disponibile. Altri produttori hanno rimosso dai loro dispositivi Lte le funzionalità per i mercati dove la tecnologia non è ancora disponibile. Il nuovo iPad sfrutta però il potenziamento delle capacità di connessione anche in ambito 3G, e con il nuovo dispositivo la navigazione Umts risulta sensibilmente più veloce rispetto al precedente tablet.

Altroconsumo reclama. In Italia per Apple c'è un altro fronte aperto, quello della conformità del periodo di assistenza. Altroconsumo ha Presentato reclamo in via d'urgenza al

Consiglio di Stato contro la decisione con cui lo scorso 22 marzo il Tar del Lazio ha sospeso la delibera dell'Antitrust, che sanzionava Apple Sales International nella parte in cui dava 90 giorni di tempo alla società per inserire sulle confezioni di AppleCare l'indicazione sulla esistenza e durata biennale della garanzia di conformità, e sulla durata del periodo di assistenza.

L'associazione dei consumatori presenterà un ulteriore ricorso all'Antitrust per chiedere che "Apple sia nuovamente sanzionata per inottemperanza al provvedimento dell'Authority e reiterazione della pratica commerciale scorretta". Secondo Altroconsumo, "Apple continua a non rispettare il codice del consumo e i diritti dei consumatori al rispetto della garanzia di conformità valida due anni". Lo scorso 22 marzo il Tar ha negato la sospensione delle sanzioni per complessivi 900mila euro a Apple sales, Apple Italia e Apple Retail, fissando al 9 maggio l'udienza di merito.

FONTE: LA REPUBBLICA

venerdì 16 marzo 2012

PROBLEMI TECNICI

Buongiorno Cari Followers
Per problemi tecnici legati al mio nuovo gestore di Adsl, non posso aggiornare il "nostro" Blog come desidererei
Spero di tornare presto
yours sincerely
Andrea B.

lunedì 13 febbraio 2012

LA MERCEDES RIVENDE (COME NUOVO) IL NAVIGATORE USATO

Alla Mercedes dell'ingegner Maurizio Anelli, di Milano, rubano il navigatore integrato nella plancia:il furto danneggia l' auto ed il conto è pesante. Tra il nuovo satellitare (2.948,17 euro), le altre sostituzioni (dal rivestimento interno della porta al finestrino di sinistra) e la manodopera, l'officina autorizzata Mercedes presenta una fattura di 5.619,39 euro. Il cliente abbozza, ritira l'auto e fa rotta verso casa. Ed è a questo punto che dietro il danno, sul classico tandem della scalogna, si scorge la beffa: quel ricambio tanto nuovo non sembra. Perché la memoria diligentemente conservata nel sistema rimanda a numeri telefonici, «ultime destinazioni» e «punti d'interesse» tedeschi. Il vecchio cliente? Già. Questo l'ingegner Anelli non lo manda giù, ed è talmente determinato che telefona addirittura in Olanda, a Maastricht, sede del Centro assistenza Mercedes. La storia è lo stesso protagonista a raccontarla al Corriere , «perché - scrive - la mia esperienza personale contraddice certi stereotipi: il nostro Paese denigrato per l'inefficienza, la Germania considerata a priori campione di efficienza».

L'errore c'è e, per la verità, la Mercedes non lo nasconde. Da Maastricht arrivano subito l'ammissione («Confermiamo che sulla sua vettura è stato installato un navigatore revisionato») e le scuse (per «non aver cancellato i dati del precedente proprietario»). Ma rimangono irrisolti due problemi: l'importo fatturato (pari a quello di un navigatore nuovo) e la mancata comunicazione («È il cliente - protesta l'ingegnere - che decide, anche in base al prezzo, quale ricambio scegliere!»).

FONTE: CORRIERE DELLA SERA

sabato 4 febbraio 2012

VOLUNIA VS GOOGLE, ITALIA VS USA


Lunedì Massimo Marchiori svelerà Volunia, il motore di ricerca 
tutto italiano che promette di anticipare quello che Google, Bing e Yahoo faranno nei prossimi mesi. Marchiori, professore di Computer Science all’università di Padova, è noto soprattutto per Hyper Search, il primo motore di ricerca a prendere in considerazione i link per creare il ranking delle pagine web. Al suo lavoro si ispirarono Larry Page e Sergey Brin per creare il PageRank prima e Google poi, con il consenso di un 24enne Marchiori che quel progetto non l’aveva brevettato. Lunedì Marchiori promette di presentare uno strumento social che “cambierà radicalmente il modo in cui troviamo le cose on line”.

Volunia Italia Srl è una startup 100% italiana finanziata da diversi angel italiani e in particolare da Mariano Pireddu, imprenditore con una ventennale esperienza nel mercato delle telecomunicazioni e di Internet. Non sono state ufficializzate cifre, ma fonti informate parlano di finanziamenti fra i due e i tre milioni di euro. Tutto è fumoso però, perché come ci ha spiegato lo stesso Marchiori “Google ci metterebbe un attimo a creare un gruppo di cento ingegneri e sviluppare la nostra idea facendoli lavorare giorno e notte”.

Volunia.com nasce localizzato in dodici lingue e concentrato sui principali siti Internet, ma in grado di coprire tutto il web. Qualche tempo fa Marchiori ci aveva dato un’anticipazione di quella che sarà la ricerca nel web del futuro, affermando che probabilmente Google usa già la ricerca semantica. In Volunia Marchiori potrebbe aver lavorato proprio su questo, cioè un motore di ricerca in grado di analizzare le pagine web e “comprendere” il significato di quello che c’è scritto, utilizzando questi dati per indicizzare i contenuti. Volunia però potrebbe anche includere la ricerca social, una cosa che Google ha solo iniziato a fare. “Sarà interamente focalizzato sull’esperienza utente”, ha annunciato Marchiori. Potrebbe anche essere di più: un social network? Verrebbe da pensarlo a partire dal motto dell’azienda: “Seek & meet”, cerca e incontra. Volunia non sarà un motore di ricerca alla vecchia maniera, ma qualcosa di diverso. Da quello che abbiamo appreso, immaginiamo una web app il cui cuore è appunto la ricerca, semantica o meno. Non un anti-Google quindi, ma qualcosa di nuovo e non alternativo a Google, hanno spiegato i responsabili del progetto.

A usare Volunia, che su Facebook ha già quasi diecimila fan, saranno da lunedì solo alcuni utenti selezionati come power user. Marchiori sostiene che entro cinque anni le funzioni di Volunia saranno implementate anche da Google e Yahoo!, ma spiega anche di avere avuto l’idea un paio di anni fa. Possibile che oltre Oceano non siano già pronti? Ce lo chiediamo in attesa della presentazione di Volunia, che andrà in diretta streaming grazie all’Università di Padova. Ecco il link: appuntamento il 6 Febbraio 2012 alle 12.00.

http://launch.volunia.com/

venerdì 3 febbraio 2012

SIRMI: IN ITALIA VINCONO I TABLETS

Il mercato PC segna nel IV Q 2011 complessivamente un sostanziale calo a due cifre, sia in termini di
volumi (-19,2%) sia di fatturato (-11,7%).

Tutte le componenti del comparto decrescono, con il picco negativo registrato dai prodotti Netbook,
che subiscono un calo che si avvicina al -70%.

Il dato negativo sui Netbook è sempre correlato alla dilagante diffusione dei Tablet, una categoria di
prodotti che include sia i Notebook con touchscreen, già presenti in passato, sia i Tablet propriamente
detti (o slate). In termini unitari, i Tablet raggiungono una crescita anno su anno che si avvicina al
100%, con 533mila unità consegnate, mentre in termini di fatturato la crescita è dell’85% circa.

A conferma di quanto sopra, facendo un confronto tra il fatturato generato nell’ultimo trimestre del
2010 e quello del 2011, si evince che quanto perso dai Netbook (74 milioni di euro), è stato
guadagnato dai Tablet (106 milioni di euro).

Unica categoria di prodotto che registra un trend positivo insieme ai Tablet è quella dei Thin client,
che crescono del 50% circa in volumi e del 45% circa in fatturato, ma rappresentano ancora un
prodotto di nicchia.

I Notebook registrano un decremento sia in termini di volumi (-20% circa), corrispondenti a 927.600
unità vendute, sia in termini di fatturato (-17% circa); il calo più significativo è registrato dalla
categoria dei Notebook Consumer, che evidenziano nel IV Q 2011 un decremento del 26% e del 28%,
rispettivamente, in termini di consegne e fatturato.

I Desktop registrano una flessione totale del -25% circa in termini di volumi e del -26% in termini di
fatturato, anche in questo caso con una maggiore penalizzazione per la parte Consumer, a conferma
della comprovata critica situazione economica e della conseguente ridotta capacità di acquisto.
Per quanto riguarda l’intero anno 2011, il mercato dei PC registra un numero di consegne totali pari a
6.794.750 unità, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente.

E’ inoltre importante sottolineare come, sempre relativamente ai volumi, si sia ritornati, più o meno, ai valori del 2009.
Secondo le prime stime sul 2012, SIRMI constata una leggerissima ripresa che dovrebbe riportare i volumi
complessivi al di sopra dei 7 milioni di pezzi, con un corrispondente incremento del 4%.

FONTE: www.sirmi.it

venerdì 27 gennaio 2012

GARTNER: HP IN PROFONDO ROSSO NEL MERCATO PC

Il mercato dei personal computer non sta avendo vita facile in questo periodo. i dati comunicati da Gartner non sono certo incoraggianti visto che nelle classifiche sono state messe in evidenza delle caratteristiche comuni a quasi tutti i produttori leader: il segno “-” colpisce quasi tutti i produttori per quanto riguarda i dati di vendita dell’ultimo trimestre del 2011 negli Stati Uniti.
Crollano infatti HP, Dell, Toshiba e Acer. Preoccupante il -26,1% realizzata dal leader mondiale nella produzione di computer. Da notare, invece, che negli USA i dispositivi Apple stanno avendo molto successo visto che la società di Cupertino ha realizzato un positivo +20,7%.


Company
4Q11 Shipments
4Q11 Market Share (%)
4Q10 Shipments
4Q10 Market Share (%)
4Q11-4Q10 Growth (%)
HP 4,137,833 23.1 5,598,619 29.4 -26.1
Dell 4,020,549 22.4 4,210,000 22.1 -4.5
Apple 2,074,800 11.6 1,718,400 9.0 20.7
Toshiba 1,925,100 10.7 1,968,091 10.3 -2.2
Acer Group 1,756,838 9.8 1,982,477 10.4 -11.4
Others 4,014,644 22.4 3,583,418 18.8 12.0
Total 17,929,764 100.0 19,061,005 100.0 -5.9
 
Nei dati di vendita mondiali dell’ultimo trimestre del 2011 si può notare il crollo di HP e una forte rincorsa da parte di Lenovo alla produzione di computer: HP conclude con un – 16,2% mentre Lenovo ottiene un positivo +23%. Da notare anche la crescita di Asus che si ferma al quinto posto con un +20,5%.
E a questo punto prendiamo in esame i dati di vendita mondiali per tutto l’anno 2011: HP è il produttore leader con il 17,2% di market share (in calo del 3,5% rispetto al 2010). Segue Lenovo al 13% (con una crescita di market share pari al 19,7%).

Al terzo posto troviamo Dell che si mantiene stabile con il 12,1% di market share (in aumento dell’ 1,8% rispetto al 2010). Al quarto posto troviamo Acer con l’11,2% di market share (con un calo del 19,2 della quota di mercato rispetto al 2010).
Al quinto posto troviamo Asus con il 5,9% di market share e una aumento del 9,9% rispetto al 2010

giovedì 26 gennaio 2012

INCHIESTA DEL NYT: QUALI COSTI UMANI DIETRO GLI iPAD?

Operaie Foxconn al lavoro alla catena di montaggio
È il New York Times a far cadere un velo su una realtà al limite dell’incredibile con una lunga e dettagliata inchiesta cui, finora, la Apple, principale committente di prodotti che ne hanno decretato l’inarrivabile successo degli ultimi dieci anni (utili a 13 miliardi di dollari), non ha voluto replicare ufficialmente.

Questa realtà parla di incidenti, spesso mortali, nelle differenti aziende che lavorano per il gigante americano dell’elettronica. Con un’attenzione particolare alla Foxconn, se non altro perché è la più grande fabbrica della Repubblica Popolare (un milione e 200 mila tra operai e addetti) che, oltre a quelli della Apple, assembla i prodotti di industrie come Amazon, Dell, Hewlett-Packard, Nintendo, Nokia e Samsung. La Foxconn, entrata nelle cronache per una «epidemia» di suicidi tra i suoi dipendenti, ha il suo centro nevralgico a Chengdu, metropoli di 12 milioni di abitanti nella provincia del Sichuan, ma ha fabbriche ovunque in Cina e, scrive il New York Times, dai suoi capannoni esce il 40% di tutti i prodotti di elettronica venduti nel mondo con svariati marchi.

Tipica sala antistress in uno stabilimento Foxconn
Basta leggere il cartello che mette in guardia gli operai: «Lavorate duramente oggi o duramente trovatevi un altro lavoro domani». Poi il New York Times elenca con precisione come lavorano i dipendenti: turni sulle 24 ore, sei giorni su sette, 12 ore per turno, senza potersi mai sedere, punizioni per i ritardatari, costretti a scrivere umilianti lettere di scuse, dormitori affollati all’inverosimile.
La Foxconn si difende negando di «maltrattare gli operai» e anzi affermando di «rispettare le leggi della Repubblica Popolare». D’altro canto, la Apple ha varato un codice di condotta aziendale che vieta di servirsi di fornitori che impongano condizioni disumane ai dipendenti. Evidentemente, fa capire il New York Times, non sempre queste condizioni vengono verificate puntualmente. Altrimenti la Foxconn non sarebbe tra i fornitori della Casa di Cupertino. Quando il britannico Mail on Sunday ha pubblicato un'inchiesta sui metodi impiegati in un impianto della Foxconn a Shenzhen (turni infiniti e persino punizioni fisiche, come l’obbligo di fare flessioni in stile caserma), alcuni dirigenti della Apple si sono detti «scioccati: non sapevamo che cosa succedesse davvero in Cina, tutto questo deve essere cambiato».

Poco si può fare per modificare tutto ciò perché i margini per il fornitore sono esigui e possono aumentare soltanto riducendo i costi di produzione. In Cina questo viene fatto a spese dei lavoratori, costretti a turni inaccettabili, a utilizzare prodotti chimici pericolosi, a subire soprusi per lavorare di più e meglio. «Una volta che la Apple ha scelto un fornitore - spiega al New York Times un anonimo (ex) manager - difficilmente si preoccupa se il codice di condotta è rispettato come garantito prima di firmare il contratto». Essenziale per l' azienda di Cupertino e per i suoi fans"melamaniaci" è che gli iPad e gli iPhone siano colorati e perfetti, scintillanti all' interno degli Apple Store, secondario, se non addirittura inessenziale sapere del sudore e della sofferenza nascosti nei circuiti interni.
INCHIESTA DEL NEW YORK TIMES: http://www.nytimes.com/2012/01/26/business/ieconomy-apples-ipad-and-the-human-costs-for-workers-in-china.html?_r=1&hp

PRALINE GRANPERLE FONDENTI SPERLARI POTENZIALMENTE PERICOLOSE

Leaf italia informa i propri consumatori della possibile presenza di corpi estranei all'interno di alcune confezioni delle praline di cioccolato "Sperlari Granperle fondenti con granella di torrone" gr. 160 che appartengono ai soli lotti di produzione L11284 – L11285 – L11287 – L11294 - L11296 – L11300 indicato sul lato della confezione

In via precauzionale, si raccomanda pertanto di non consumare il prodotto nell'immagine e di chiamare il numero verde 800.829.008 per ulteriori informazioni.

ISTAT: VENDITE IN CALO DELL' 1,8%

Vendite in calo a novembre 2011: meno 0,3% rispetto a ottobre, meno 1,8% nel confronto annuale. Il calo delle vendite al dettaglio non risparmia gli alimentari, che rispetto al mese precedente diminuiscono dello 0,8%.


L’indice delle vendite al dettaglio dell’Istat registra a novembre 2011 una diminuzione congiunturale dello 0,3%; nella media del trimestre settembre-novembre 2011 l’indice è diminuito dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti; nel confronto con ottobre 2011, le vendite diminuiscono in misura decisamente più marcata per i prodotti alimentari (-0,8%) che per quelli non alimentari (-0,1%). Rispetto al 2010, le vendite segnalano una flessione dell’1,8%, con una caduta più decisa per i prodotti non alimentari (-2,6%).

La contrazione delle vendite preoccupa i consumatori perché, mentre continuano a diminuire i consumi, al contrario i prezzi “conoscono da tempo una crescita inarrestabile, oggi ulteriormente alimentata dal blocco dei tir e dalla difficoltà di rifornimento degli esercizi commerciali”, affermano Federconsumatori e Adusbef, che stimano più elevata, al 4%, la contrazione delle vendite alimentari durante l’anno. Per le due associazioni, la crescita complessiva di prezzi e tariffe causerà nel 2012 un aggravio di spesa di 392 euro a famiglia solo per il settore alimentare. “Di questo passo – denunciano –  il tasso di inflazione rischia di situarsi tra il 4 e il 5%”.

sabato 21 gennaio 2012

SEGGIOLONE ANTILOP IKEA POTENZIALMENTE PERICOLOSO

"IKEA invita i clienti che hanno acquistato un seggiolone ANTILOP prodotto dal fornitore N. 17389 e con data di produzione 0607-0911 (AAMM – anno e mese) a contattare immediatamente il Servizio Clienti

IKEA ha ricevuto alcune segnalazioni relative all’apertura improvvisa della cintura, con conseguente rischio di caduta.
I clienti che hanno acquistato un seggiolone ANTILOP sono invitati a controllare il numero del fornitore e la data di produzione riportati sotto il sedile.


Se il numero del fornitore è 17389 e la data di produzione è 0607-0911 (AAMM – anno e mese), contatta il Servizio Clienti IKEA al numero verde 800 92 46 46, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato, per ricevere gratuitamente la sostituzione della cintura"


Fonte: Ikea

giovedì 19 gennaio 2012

DOPO 131 ANNI FALLISCE LA KODAK

Eastman Kodak, l'icona della fotografia, è in bancarotta. La storica società, da anni in crisi finanziaria e incapace di lanciare prodotti adeguati alle nuove tecnologie, ha presentato la richiesta per il "Chapter 11", la legge americana che gestisce i fallimenti delle aziende. Eastman Kodak si è assicurata un prestito da 950 milioni di dollari da Citigroup per superare il processo di bancarotta.Il colosso della fotografia è stata costretta a cedere di fronte all'avanzare delle nuove tecnologie, alla mancanza di liquidità e all'incapacità di vendere i suoi brevetti. Nel periodo in cui sarà in amministrazione controllata, Kodak continuerà a operare proprio grazie al finanziamento ricevuto da Citigroup.

"La riorganizzazione punta a rafforzare la liquidità, a monetizzare la proprietà intellettuale non strategica e a far concentrare la società sulle attività di maggior valore", si legge in una nota di Kodak. La richiesta per il Chapter 11 è stata presentata a un tribunale di Manhattan: nella documentazione l'azienda dichiara asset per 5,1 miliardi di dollari e 6,75 miliardi di dollari di debito. Dominic Di Napoli è stato scelta per guidare il processo di ristrutturazione. Il Chapter 11 rappresenta un duro colpo per l'amministratore delegato Antonio Perez: durante la sua gestione Kodak ha bruciato 7 miliardi di dollari di valore di mercato. Eastman Kodak si augura di emergere dalla bancarotta il prossimo anno dopo aver tagliato i costi e venduto parte del portafoglio brevetti.

Disastro Perez
Da quando Perez ha assunto le redini di Eastman Kodak nel 2005 infatti, la società ha accusato perdite ogni anno. Fondata 131 anni fa e con 19mila dipendenti, la Kodak ha messo in guardia sullo stato precario dei suoi conti a novembre, avvertendo che se non fosse riuscita a vendere i suoi brevetti o a raccogliere nuovi capitali avrebbe esaurito la liquidità a sua disposizione.

Colosso della fotografia fino a pochi anni fa, Kodak ha sperimentato una forte crisi mentre tentava di orientare nuovamente la sua attività. I problemi si sono intensificati nel 2001. Lo scorso autunno Kodak ha assunto alcuni consulenti per ristrutturarsi e ha terminato una linea di credito da 160 milioni di dollari, alimentando i timori sulla sua sopravvivenza. Kodak ha tentato per mesi di risanare i suoi conti con la vendita dei brevetti, un processo rallentato dai timori dei potenziali acquirenti sulla eventuale richiesta di bancarotta da parte della società.

FONTE: TGCOM24